CLAUSOLA SALVAGUARDIA – TUTTI I COMMENTI

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RISO: ENTE RISI, UE VOLTA LE SPALLE AL SETTORE CON VARO
“CLAUSOLA FANTASMA” MA BATTAGLIA NON E’ FINITA

“l’epilogo amaro del trilogo di lunedi’ 1° dicembre tra parlamento europeo, consiglio e commissione ue sulla clausola di salvaguardia per il settore risicolo e’ un sonoro schiaffo in faccia ai produttori europei, in particolare quelli italiani, cuore della risicoltura comunitaria. il risultato? una ‘clausola-fantasma’, un paravento istituzionale che espone il nostro settore ad una concorrenza sleale ed insostenibile, confermando che la commissione e il consiglio privilegiano cinicamente i paesi in via di sviluppo (cambogia e myanmar) a discapito della produzione interna, fiore all’occhiello del made in italy, dell’europa e dell’agricoltura di qualita’”. lo rende noto un comunicato di ente risi che cosi’ prosegue: “il settore risicolo, che in italia concentra oltre il 50% della produzione ue, attendeva da mesi questo negoziato cruciale sul regolamento spg (sistema di preferenze generalizzate). l’obiettivo era chiaro: ottenere una clausola di salvaguardia automatica che scattasse realmente al superamento di volumi di importazione insostenibili, sospendendo i dazi zero concessi a paesi terzi. nonostante l’evidente distorsione di mercato causata dall’invasione di riso asiatico, il trilogo si e’ concluso con un accordo che e’ una vera e propria beffa. il meccanismo di salvaguardia concordato prevede uno scatto solo al superamento di 561.000 tonnellate di importazioni (una cifra calcolata sulla media decennale con un generoso surge del 45%) e con un trq l’anno successivo, rendendo lo strumento praticamente attivabile a danni gia’ avvenuti. la soglia concordata (si e’ partiti con un negoziato in cui il consiglio chiedeva un quantitativo di 750.000 tonnellate) e’ talmente alta da rendere lo strumento di salvaguardia quasi impossibile da attivare, consentendo alle importazioni a dazio zero di inondare il nostro mercato prima che si possa correre ai ripari. si difendono paesi terzi, spesso meno attenti ai nostri standard ambientali e sanitari, senza preoccuparsi delle migliaia di posti di lavoro nella filiera risicola nazionale. l’amara sconfitta e’ stata sancita dal voto contrario dei gruppi politici ecr ed epp, ai quali e’ dovuto il nostro grazie, che hanno cercato di contrastare questa posizione inefficace. questa presa di posizione politica e’ incomprensibile e dimostra una sconcertante miopia nei confronti delle filiere agricole europee, sacrificando la qualita’ e la sostenibilita’ europea sull’altare di accordi commerciali non equilibrati. il settore risicolo europeo non merita un’europa cosi’ ambigua, debole e, in ultima analisi, dannosa. nonostante l’esito catastrofico del trilogo, e’ imperativo non arrendersi. la battaglia per la difesa del riso europeo non e’ ancora definitivamente conclusa. il testo scaturito dal negoziato dovra’ ora superare due snodi cruciali all’interno del parlamento europeo. il testo negoziato dovra’ prima essere approvato dalla commissione per il commercio internazionale (inta). e’ qui che i parlamentari europei dovranno esercitare la massima pressione per respingere o tentare di modificare ulteriormente l’accordo. la commissione inta ha la possibilita’ di mandare un segnale forte, bocciando questo ‘compromesso’ al ribasso. l’ultima trincea sara’ la plenaria del parlamento europeo. l’intero organo legislativo si esprimera’ sull’accordo raggiunto. sebbene il parlamento abbia ceduto nel trilogo, il voto in plenaria resta la sola ed ultima possibilita’ per i deputati di smentire le decisioni prese con consiglio e commissione. un rifiuto del testo in plenaria obbligherebbe l’ue a tornare al tavolo delle trattative. e’ un’opportunita’ per ottenere una vera clausola di salvaguardia, con soglie che scattino molto prima dell’attuale volume concordato e che impediscano la speculazione. la filiera risicola europea attende ora da inta e dalla plenaria un segnale forte ed inequivocabile: l’europa deve dimostrare di essere ancora disposta a difendere la sua produzione di qualita’ ed il suo settore agricolo strategico”.

RISO: COLDIRETTI/FILIERA ITALIA, BENE AUTOMATISMO CLAUSOLA SALVAGUARDIA
MA COMMISSIONE UE FA ESPLODERE I VOLUMI AMMESSI

“‘l’ottenimento dell’automatismo per l’attivazione della clausola di salvaguardia rappresenta un passo avanti, ma le condizioni per l’attivazione non consentono una tutela reale ed efficace per il riso dalle importazioni dai paesi asiatici, lontani dagli standard di produzione dell’ue, dal punto di vista dei diritti dei lavoratori e della tutela dell’ambiente, mettendo in serio rischio la tenuta del settore’. e’ questo il commento di coldiretti e filiera italia dopo l’accordo di trilogo raggiunto nella tarda serata di ieri”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “‘ringraziamo per il lavoro svolto i negoziatori del parlamento europeo di ppe ed ecr che hanno mantenuto fino alla fine il punto a favore del settore a fronte di una inaccettabile chiusura da parte della presidenza danese e della commissione’, aggiungono le due organizzazioni. le condizioni definite nell’accordo prevedono l’attivazione della clausola al superamento delle 561mila tonnellate, con possibilita’ di revisione annuale e con una quota per l’anno successivo all’attivazione della salvaguardia (trq) presumibilmente bassa, che consentira’ un’applicazione anticipata come richiesto da coldiretti e filiera italia. diversamente, avremmo ottenuto una clausola con attivazione a 700 mila tonnellate. la quota resta comunque inspiegabilmente alta, con la commissione a guida VON DER LEYEN che sembra non tener conto che del fatto che molto di questo riso viene coltivato anche con lo sfruttamento del lavoro minorile, oltre che con l’utilizzo di pesticidi, come il triciclazolo, vietati in europa da anni, finendo per sacrificare il riso italiano sull’altare di altri interessi. senza dimenticare, sottolineano coldiretti e filiera italia, la necessita’ avanzata fin dall’inizio di prevedere monitoraggi rigidi per evitare triangolazioni. basti ricordare che le importazioni hanno appena superato le 540mila tonnellate e che pesano anche sull’andamento del prezzo di alcune varieta’ di eccellenza come l’arborio che ha subito una perdita del 35% del valore rispetto allo scorso anno. importazioni che colpiscono gli agricoltori senza avvantaggiare i consumatori e che saturano il mercato facendo crollare i prezzi del riso italiano, denunciano coldiretti e filiera italia. gli arrivi sono peraltro spesso favoriti da accordi commerciali con i paesi extra ue oppure, come in questo caso specifico, a vantaggio di paesi beneficiari del regime eba – everithings but arms (tutto tranne le armi) che, dichiarano coldiretti e filiera italia, dal 2009 hanno causato un aumento sfrenato delle importazioni che sono passate da 9 a quasi 500 milioni di chili, generando concorrenza sleale legata anche all’utilizzo di pesticidi, e al sospetto sfruttamento del lavoro minorile. questa dinamica, senza una clausola automatica efficace, potrebbe amplificarsi con eventuali futuri accordi tra ue e india, ma anche con il mercosur che prevede, a regime, importazioni a dazio agevolato pari a 60mila tonnellate. un accordo, anche il mercosur, che deve prevedere clausole di salvaguardia automatiche ed efficaci, ribadiscono le organizzazioni. il settore risicolo italiano, primo produttore europeo con circa 1,4 miliardi di chili di risone all’anno, vede la maggiore concentrazione delle coltivazioni nelle province del nord: pavia con 83.000 ettari e vercelli e novara con 100.000 ettari complessivi, che rappresentano il 90% della superficie nazionale. a questa filiera partecipano oltre diecimila famiglie, fra imprenditori e lavoratori, distribuite in tutta italia. a rischio un patrimonio non solo produttivo, ma anche culturale del nostro made in italy, con il regime eba ‘everything but arms’ (tutto tranne le armi) che rischia di trasformarsi in un regime europeo ebr ‘everything but rice’ (tutto tranne il riso). coldiretti e filiera italia non si arrenderanno e, seppur difficile, interverranno con una richiesta di emendamento per abbassare tale quantita’ anche in vista della sessione plenaria del parlamento europeo”.

RISO: FINI (CIA), ACCORDO UE SU CLAUSOLA SALVAGUARDI METTE IN
GINOCCHIO ECCELLENZA ITALIA CON INVASIONE PRODOTTO DA ASIA

“l’accordo raggiunto a bruxelles e’ inaccettabile e metterebbe in ginocchio il comparto italiano del riso. le clausole di salvaguardia scatterebbero a una soglia troppo alta, determinando l’invasione di prodotto asiatico a dazio zero sul mercato”. lo afferma in un comunicato il presidente di cia-agricoltori italiani, cristiano FINI, commentando la revisione del regolamento del sistema delle preferenze generalizzate. “infatti – prosegue il comunicato – se applicato nelle modalita’ che sono state proposte, le clausole di salvaguardia a difesa del riso europeo scatterebbero a 562mila tonnellate di riso su base annua, mentre l’intera filiera aveva fissato come limite massimo il quantitativo di 200mila. cia ha piu’ volte manifestato tutte le proprie preoccupazioni ma questo accordo raggiunto in sede comunitaria, sotto presidenza danese, segna quanto di peggio il settore potesse aspettarsi. un import eccessivo di riso a tariffe agevolate da paesi come cambogia e myanmar, molto lontani dai nostri standard di produzione, potrebbe avere conseguenze nefaste per una coltura che e’ un’eccellenza del made in italy. l’italia, infatti, e’ il primo produttore europeo di riso, con oltre 230mila ettari di superficie coltivata, una produzione che ruota intorno a 1,6 milioni di tonnellate e un export che supera le 700mila tonnellate”.

RISO: CONFAGRICOLTURA, ACCORDO TRILOGO NON TUTELA
SETTORE LA BATTAGLIA IN EUROPA CONTINUA

“l’intesa tra l’europarlamento, il consiglio e la commissione ue relativa all’introduzione della clausola di salvaguardia per il settore del riso non protegge i produttori europei da improvvisi e massicci flussi di importazioni e rischia di affossare tutto il comparto. confagricoltura commenta cosi’ l’esito del trilogo che, rispetto alla richiesta del settore di avere un meccanismo di protezione attivo alla soglia di 200.000 tonnellate, si e’ chiuso a 562.000. un risultato che non tutela il settore dall’abbondante import di riso da cambogia e myanmar”: lo afferma un com unicato di confagricoltura che cosi’ prosegue: “l’accordo, sebbene rappresenti un passo avanti, ha inserito una soglia ancora troppo elevata e potenzialmente difficile da attivare, lasciando la vigilanza sul mercato al meccanismo di sorveglianza speciale che impegna la commissione a monitorare e intervenire in caso di rischio di danno per il mercato agricolo europeo. la confederazione, ringraziando comunque i gruppi parlamentari che hanno supportato la proposta iniziale condivisa da confagricoltura di attivare un automatismo di clausola di salvaguardia, sollecita a continuare la battaglia a difesa del settore. ci sono ancora due step in cui e’ possibile modificare l’intesa: il testo deve infatti passare al voto della commissione per il commercio internazionale (inta) ed in plenaria al parlamento europeo”.