INDUSTRIA ALIMENTARE: IN FRANCIA NON TUTTI SFUGGONO ALLA CRISI, SPIEGA “LE FIGARO”

“noi siamo in una posizione favorevole, non si puo’ negare. e quest’anno abbiamo il potenziale per assumere 50mila persone, contro le 60mila abituali”, dice a “le figaro” il presidente dell’ania richard GIRARDOT, che raggruppa 17000 imprese agroalimentari francesi le quali complessivamente non hanno sofferto della crisi, anzi: con un fatturato per il quale si prevede un aumento dell’1,1%, gli agroindustriali escono piu’ che onorevolmente da un periodo in cui il consumo totale dei francesi dovrebbe calare del 5 per cento. “ma non facciamo che questo sia l’albero che nasconde la foresta, perche’ per quelli che riforniscono prioritariamente o esclusivamente il fuori casa, la situazione e’ tragica”, aggiunge GIRARDOT, spiegando che sono 2700 le societa’ agroalimentari che realizzano piu’ del 50 per cento della loro attivita’ con la ristorazione. durante il lockdown – sottolinea l’articolo – sono stati i piu’ colpite, con perdite di fatturato del 50-60%. fra loro ci sono produttori fra i piu’ diversi, da quelli di nicchia, come i pescatori o i casari di formaggi dop, in genere consumati al ristorante, i fabbricanti di dolcetti usati per l’accoglienza negli alberghi, o grandi gruppi come lo specialista di sandwich daunat, un terzo della cui attivita’ e’ sulle autostrade o anche bonduelle.