INTERVISTA A GIUSEPPE PISCOPO, PRESIDENTE DELLA MONTALBANO AGRICOLA ALIMENTARE TOSCANA

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Di Letizia Martirano

Giuseppe Piscopo, fiorentino doc, da dodici anni direttore generale di Legacoop Agroalimentare, dal 19 ottobre e’ il nuovo presidente del cda della spa Montalbano Agricola Alimentare Toscana con sede a Vinci (Fi). Una società, a controllo cooperativo, leader nel settore oleario italiano con oltre 60 milioni di euro di fatturato diretto e 250 milioni di euro di fatturato complessivo, tramite società collegate, sottolinea con orgoglio. In questa intervista, Piscopo spiega il motivo della scelta e lo stato dell’arte nella cooperazione agrolimentare.

Cosa succede? Un modo per tornare verso casa?

Che Vinci sia più vicina a Firenze rispetto a Roma è abbastanza facile da dimostrare e non occorre certo consultare google-maps! Ma è altrettanto vero che questa scelta professionale non può essere banalizzata in termini di chilometri stradali. La verità è che in tutto il mio percorso lavorativo, dopo la scelta del tutto autonoma e personale, ormai lontana di oltre trent’anni, di lasciare l’ente pubblico – la Regione Toscana – ho sempre condiviso con la mia organizzazione, Legacoop, tutti i vari passaggi e, anche questa volta, ho ritenuto che fosse giusto mettersi a disposizione di fronte a una precisa richiesta che i soci della Montalbano spa mi hanno rivolto. Quindi mi appresto a lasciare Legacoop Agroalimentare dove resterò ancora, con il doppio incarico, fino alla fine dell’anno, per gestire l’avvicendamento con il direttore che mi succederà.

Chi e’ la persona che prenderà il suo posto?

Da Novembre entrerà a far parte dell’organico di Legacoop Agroalimentare Sara Guidelli, di Legacoop Toscana, che ha già ricoperto un ruolo di primissimo piano nella nostra organizzazione come presidente di Legacoop Agroalimentare Toscana. E’ lei, quindi, la candidata ad ereditare la mia posizione. Sono convinto che abbia tutte le caratteristiche, personali e professionali, per fare un ottimo lavoro.

Perche’ un presidente di un’impresa a controllo cooperativo è stato scelto tra i funzionari?

In questa fase di rinnovamento dell’azienda i soci proprietari hanno ritenuto opportuno sperimentare un cambio di governance passando da un modello che prevedeva un presidente agricoltore, espressione diretta della proprietà ed un direttore generale con ampie deleghe sulla gestione, ad un presidente con funzioni operative oltre che di rappresentanza. In questa scelta ha sicuramente inciso il recente riassetto societario che ha visto l’ingresso di nuove cooperative toscane, di una società del settore oleario con sede in Puglia, che opera anche in altre regioni meridionali e di Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop. Tutto questo è avvenuto con l’obiettivo di rafforzare l’azienda facendola diventare sempre più un’azienda a carattere nazionale. Nel settore agroalimentare ed in particolare nel comparto oleario più che puntare alla nascita di nuove aziende è preferibile rafforzare quelle già esistenti.

Che esperienza porta in Montalbano?

Dodici anni fa sono arrivato a Roma con esperienze di lavoro diretto in imprese cooperative – Agri-gest prima e Le Chiantigiane dopo – e sono state proprio queste esperienze che mi hanno aiutato molto a svolgere il ruolo di direttore nazionale delle cooperative agroalimentari. L’ho svolto forse in modo non usuale, ma avendo sempre ben presenti le concrete e quotidiane esigenze delle cooperative associate; quelle che con i contributi associativi finanziano l’attività dell’associazione. Adesso torno in un’impresa diretta di produzione, con un bagaglio di conoscenze e di esperienze ulteriormente arricchito dagli anni di lavoro a Roma, con una visione dell’agroalimentare italiano più ampia, non solo nazionale ma anche europea, grazie alla partecipazione diretta al Copa-Cogeca. Ed è proprio in questi anni che è nato e si è sviluppato il percorso unitario della cooperazione agroalimentare italiana e più in generale del mondo agricolo che ha portato alla nascita dell’Alleanza delle Cooperative e poi di Agrinsieme.

Procede o no l’unificazione delle centrali cooperative?

Il processo di integrazione sta procedendo, forse in modo non troppo celere ma sta comunque procedendo senza ripensamenti, perché i risultati che abbiamo ottenuto e il livello di gradimento da parte delle cooperative ci indicano in modo assai chiaro che la strada intrapresa è quella giusta. Proprio a conferma di ciò il 30 ottobre e’ stata convocata l’assemblea dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari e della pesca che segnerà un altro passo in avanti nel percorso. Si lavorerà poi, in prospettiva, per avere strutture ed uffici unici. In questo percorso dovremo tuttavia necessariamente tenere conto delle esigenze e dello stato di avanzamento di tutto il resto dei settori che compongono le nostre organizzazioni. Per quanto mi riguarda sono certo che l’Alleanza delle cooperative comunque si farà.