MACFRUT DIGITAL: CIA, ORTOFRUTTA SETTORE SOSTENIBILE PRONTO A GREEN DEAL MA A DETERMINATE CONDIZIONI

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“innovativo, dinamico e pioniere della sostenibilita’ ambientale: il settore ortofrutticolo italiano e’ pronto alla grande sfida della transizione verde europea”, afferma in un comunicato, dati alla mano, cia-agricoltori italiani che, nella giornata inaugurale di macfrut digital 2020, “ha messo a fuoco con il webinar ‘l’ortofrutta italiana sulla strada del green deal: pac, innovazione e chimica verde’, i punti di forza del comparto e stilato le priorita’ per la svolta sostenibile”, precisa il comunicato. “l’ortofrutta non rappresenta solo un pilastro dell’agricoltura made in italy, crescendo anche durante il lockdown con un balzo del 20% per la frutta e del 13% della verdura, ma traina l’intero sistema agroalimentare del paese pure in fatto di propensione al cambiamento, forte delle 300mila aziende del comparto che fatturano quasi 13 miliardi di euro e investono da tempo per essere all’avanguardia dal punto di vista economico e ambientale”, sottolinea la cia. “oggi, infatti, il 28% delle imprese ortofrutticole nazionali fa biologico e il 36% si dedica alla produzione integrata”. “sono aziende tecnologiche – come ha spiegato nomisma nel corso del webinar cia – che utilizzano software di gestione (il 14%), centraline meteo (8%), macchine con guida assistita, semi-automatica e gps integrato (7%), applicazione a dosaggio variabile e sensori della pianta e del suolo (4%)”, rileva la cia. “inoltre, il 71% delle aziende dell’ortofrutta ricorre a impianti per il risparmio idrico e il 33% produce energie rinnovabili, in prevalenza fotovoltaico, in minor parte caldaie e biomasse”, aggiunge il comunicato. “si tratta di numeri che confermano quanto gli agricoltori del settore siano sensibili a temi quali innovazione e sostenibilita’, centrali nel green deal dell’europa”, afferma la cia, che evidenzia: “con le strategie farm to fork e biodiversity, saranno cruciali obiettivi cardine quali la riduzione dell’uso di agrofarmaci, l’incremento della produzione bio e la salvaguardia della biodiversita’”. “il settore e’ pronto alla sfida della transizione verde, ma a determinate condizioni”, afferma la cia, nel precisare che “le istituzioni europee e nazionali dovranno, infatti, tenere conto di una serie di priorita’: garantire agli agricoltori strumenti ad hoc per continuare a produrre e fare reddito; aumentare la resistenza alle crisi di mercato; far fronte ai crescenti rischi fitosanitari con minor disponibilita’ di sostanze attive; soddisfare i bisogni dei consumatori, sempre piu’ interessati – come emerso al webinar – a prodotti ortofrutticoli 100% made in italy (60%), da filiera controllata e legati al territorio (45%), bio (34%), salutistico (32%) e in confezioni ecosostenibili (30%)”. il presidente nazionale di cia, dino SCANAVINO ha affermato: “l’innovazione scientifica e tecnologica sara’ essenziale per poter contare su soluzioni alternative, come quelle offerte dalla chimica verde”, che “risponde all’esigenza di ridurre l’impatto ambientale e prospetta opportunita’ economiche interessanti per le imprese agricole e i territori in un momento in cui nuove strategie di sviluppo sono essenziali per far fronte alla crisi”, evidenzia la cia. sul tema pero’ “servira’ un lavoro organico e a tutti i livelli, su aspetti normativi e procedurali, nell’ambito della conoscenza, della ricerca e della sperimentazione nei campi, ma anche degli investimenti”, ha aggiunto SCANAVINO, che, quanto alla pac, ha ribadito: “potra’ essere di supporto concreto al green deal se sapra’ essere moderna e semplificata, continuando a perseguire altri obiettivi di sostenibilita’ come un adeguato reddito ai produttori, aree rurali rivitalizzate e sempre maggiore protagonismo degli agricoltori, anche tramite il sistema delle op e delle organizzazioni interprofessionali che nell’ortofrutta sono una realta’ consolidata”. “infine, per essere competitivi sui mercati internazionali, va costruita una politica commerciale a tutela del settore, il cui export solo in italia vale 8,4 miliardi”, ha concluso SCANAVINO.