GRANO DURO-PASTA: PRESENTATI RISULTATI II ANNO SISTEMA FRUCLASS PER RILANCIARE CONTRATTI DI FILIERA

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“analizzando i dati quali-quantitativi di quasi 160.000 tonnellate di grano duro, stoccato in piu’ di 40 centri dislocati in 19 diverse provincie distribuite lungo tutta la penisola, e’ stato possibile, per la prima volta in italia, individuare delle ipotesi di classificazione qualitativa, basate su criteri e valori uniformi, destinate a riconoscere e premiare coloro che tutelano e garantiscono l’approvvigionamento di materia prima nazionale di qualita’; secondo tali ipotesi, condivise dalle associazioni della filiera, il grano entra a far parte dell’area della qualita’, e quindi della premialita’ ad essa connessa prevista da contratti di filiera, quando il conferimento presenta valori di grado proteico (gp) del 13% o superiore e peso specifico (ps) pari ad almeno 78 kg/hl. e’ quanto e’ emerso durante l’odierna conferenza stampa ‘filiera grano-pasta: i dati della campagna granaria online in tempo reale’, nel corso della quale sono stati presentati i risultati del secondo anno di sperimentazione dell’innovativo sistema ‘fruclass’, ideato dall’universita’ degli studi della tuscia su impulso delle associazioni della filiera grano-pasta firmatarie del protocollo d’intesa ‘filiera grano duro-pasta di qualita””, informa un comunicato congiunto di alleanza delle cooperative agroalimentari, assosementi, cia-agricoltori italiani, compag, confagricoltura, copagri, italmopa – associazione industriali mugnai d’italia e i pastai di unione italiana food. “dall’analisi realizzata grazie al sistema “fruclass”, utilizzabile da tutti gli iscritti alla piattaforma http://granoduropasta.unitus.it/ , e’ emerso che oltre il 70% del grano conferito da coloro che aderiscono a contratti di filiera rientra nei parametri dell’area della qualita’ individuata. nonostante i fattori ambientali avversi, che in alcuni casi hanno contribuito a ridurre la disponibilita’ di grano con parametri qualitativi adatti a soddisfare le premialita’ richieste, le produzioni interessate dai contratti di filiera sono riuscite a far fronte a queste riduzioni in maniera piu’ consistente e strutturata. guardando ai numeri dei conferimenti dell’annata agraria 2019/20 per i quali e’ possibile verificare il legame con un contratto di filiera, infatti, si evince come il 76% del grano duro rientri nell’area della qualita’, a fronte del 42% del grano duro non commercializzato nell’ambito di contratti di filiera”, spiega il comunicato. “questo risultato da’ forza agli intenti del protocollo d’intesa e impegna le organizzazioni firmatarie a promuovere azioni di filiera finalizzate a supportare lo sviluppo di modelli contrattuali innovativi. tra le scelte condivise, infatti, c’e’ quella di implementare i dati raccolti, cosi’ da individuare parametri ancora piu’ uniformi e da andare a demarcare due classi qualitative per le quali corrispondere distinte premialita’”, hanno spiegato i rappresentanti della filiera grano-pasta, che hanno approfondito e discusso i risultati della campagna granaria 2019/20, alla presenza del presidente della commissione agricoltura della camera filippo GALLINELLA, delineando le prospettive della prossima annata e le basi comuni per i contratti di filiera. rispondendo a una domanda di agra press sulla presenza nel progetto del settore del grano biologico e di quello delle varieta’ tradizionali nazionali, sempre piu’ richieste sul nostro mercato italiano e ormai oggetto di interesse anche dei grandi marchi della pasta, il presidente di alleanza cooperative agroalimentari giorgio MERCURI ha detto che ormai si tratta non piu’ di nicchie ma di segmenti di mercato molto interessanti, anche per il settore cooperativo, e che quindi sono sicuramente presenti anche all’interno del progetto filiera grano duro-pasta. dopo la relazione introduttiva di emanuele blasi dell’universita’ della tuscia, sono iniziati gli interventi dei vari soggetti coinvolti nel progetto. massimiliano GIANSANTI (presidente confagricoltura) ha sottolineato l’importanza di lavorare con ricerca e associazioni sementiere per sviluppare varieta’ adatte alle peculiarita’ dell’italia. l’obiettivo, per giansanti, e’ di arrivare a una produzione nazionale di 6 milioni di tonnellate. gianmichele PASSARINI, dellagiunta nazionale cia-agricoltori italiani ha detto che bisogna incrementare i contratti di filiera implementando la qualita’ ma ha anche richiamato la necessita’ di velocizzare i pagamenti che gli agricoltori attendono per gli anni passati. MERCURI ha spiegato che i dati sono indispensabili per programmare e migliorare la qualita’; alla luce delle ultime annate e ha sostenuto che che servono varieta’ piu’ adatte ai cambiamenti climatici. franco VERRASCINA, presidente copagri, ha ribadito che in epoca di sovranismo alimentare bisogna sicuramente produrre di piu’ ma che insieme bisogna anche fare piu’ qualita’. paolo BARILLA, vicepresidente unione italiana food ha ricordato che mantenere il primato assoluto di qualita’ della pasta italiana e’ anche il modo piu’ efficace per combattere i prodotti fake italian. franco BRAZZABENI di assosementi ha ribadito un giudizio molto positivo sul sistema fruclass e ha sollecitato un impulso alla ricerca italiana anche grazie alle nuove tecniche di genoma editing. per mauro ACCIARRI, responsabile del settore stoccaggio compag, i contratti di filiera hanno portato a un miglioramento qualitativo; acciarri ha anche sottolineato la necessita’ di un piano per ammodernare i centri di stoccaggio, tutti abbastanza vecchi. cosimo DE SORTIS, presidente di italmopa ha osservato che il risultato piu’ importante raggiunto e’ proprio il progetto comune che permette la valorizzazione della filiera in una logica di sistema e non piu’ con interventi isolati. “la pandemia del coronavirus ha confermato la strategicita’ della filiera grano-pasta, che a fronte di flessioni anche significative fatte registrare da altri comparti, ha saputo reggere l’urto della crisi, confermando inoltre una progressione a doppia cifra dell’export. tali risultati ci confermano una volta di piu’ la necessita’ di puntare sulla qualita’, sulla tracciabilita’, sulla filiera e sull’importanza di utilizzare strumenti per conoscere tutti i dati del settore produttivo cerealicolo. il sistema ‘fruclass’ e’ sicuramente da prendere in considerazione in questa direzione. come m5s abbiamo anche depositato, qualche settimana fa, una proposta di legge per riuscire a tracciare le produzioni cerealicole e la reale capacita’ stoccata di cereali in italia, similmente a quanto fatto per i registri del vino. tutte queste iniziative ci renderanno piu’ forti e piu’ competitivi e ci aiuteranno a intervenire sulle criticita’ del sistema”, ha assicurato chiudendo l’incontro GALLINELLA.