RAELI (CIHEAM), “LAVORIAMO PER UN’AGRICOLTURA CHE CURA”

Di Letizia Martirano

Il 16 ottobre è la data scelta dalla FAO per celebrare ogni anno, nel giorno della sua nascita, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che, quest’anno, coincide con il 75emo anniversario della creazione di questo importante organismo delle Nazioni Unite, fondato nell’immediato secondo dopoguerra per sostenere e promuovere azioni di sviluppo in ambito agricolo e alimentare.

Il CIHEAM di Bari – prestigioso centro di formazione post-universitaria, di ricerca scientifica applicata e di cooperazione allo sviluppo – è da sempre uno degli alleati dell’organizzazione internazionale che ha sede in Roma fin dal lontano 1945. Maurizio Raeli, dal 2017, è il Direttore generale del CIHEAM Bari e, in questa intervista, illustra il ruolo e le strategie messe in campo per sostenere la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio – Agenda 2030 delle Nazioni Unite – per il raggiungimento di una crescita sostenibile.

La sua analisi si sofferma, in maniera particolare, su quanto i settori agricolo e agroalimentare impattino fortemente sulla concretizzazione di quasi tutti gli Obiettivi citati nell’Agenda. Egli ricorda, a tal proposito, che FAO, CIHEAM e Unione per il Mediterraneo, condividendo il comune interesse di raggiungere gli Obiettivi 2030, hanno, di recente, sottoscritto una Lettera d’Intenti per collaborare proprio alla promozione e alla diffusione di sistemi alimentari sostenibili. L’ accordo assume ancor più rilievo anche in considerazione del G20 che nel 2021 sarà sotto la presidenza italiana e del Summit Mondiale delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari che si terrà nello stesso anno.

Cosa c’è di nuovo per la Giornata mondiale dell’alimentazione e qual e’ il ruolo del CIHEAM?

Per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, anche quest’anno, la Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), ha coinvolto molte istituzioni. E, ancora una volta, tra esse il CIHEAM Bari ha avuto un ruolo centrale e strategico. L’obiettivo generale delle manifestazioni che si sono svolte e si svolgeranno in diverse città italiane, è quello di aumentare la consapevolezza della società civile sulle azioni previste dall’Agenda 2030, azioni che riguardano la sostenibilità, la fame zero e la lotta alla povertà, solo per citarne alcune. Per il primo anno – questa la grande novità – il MAECI ha deciso di delocalizzare gli appuntamenti più importanti con una sua partecipazione diretta agli stessi.

Nello specifico come siete coinvolti?

Nello specifico il MAECI ha promosso a Bari un grande incontro sul tema “Uniti per gli SDG” in partenariato, oltre che con l’organizzazione che dirigo, anche con altre istituzioni tra cui Save the Children e la sede di Brindisi del Pam. All’evento, svoltosi il 3 ottobre scorso, ha partecipato la Vice Ministra degli Affari Esteri Emanuela Del Re.

Altre iniziative?

Tutte le iniziative già realizzate o in programma sono in cartellone presso la Fiera del Levante, che quest’anno si è voluta tenere ugualmente anche se posticipata da settembre agli inizi di ottobre (3-11/10). Per la prima volta non è stato possibile allestire la Galleria delle Nazioni, dove normalmente si ritrovano numerosi Stati esteri e, al posto di questo storico padiglione, si è voluto crearne uno interamente dedicato agli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile del Millennio (Agenda 2030). Sono state realizzate strutture interattive, dedicate soprattutto ai giovani visitatori, che spiegano sia l’impegno italiano, sia quello internazionale nel raggiungimento degli obiettivi stessi con un’importante presenza dell’Unione Europea. Altri eventi dedicati alle politiche del cibo si sono svolti o sono previsti nei prossimi giorni. Domani, 9 ottobre, avrà luogo uno dei più importanti sui sistemi alimentari sostenibili organizzato in collaborazione con la Città Metropolitana di Bari e con l’autorevole presenza della Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova. Al tavolo degli interventi siederanno anche il Ministro Stefano Gatti della Direzione Generale della Cooperazione allo sviluppo del MAECI, il Sindaco della città metropolitana Antonio De Caro, la Regione Puglia (è atteso il Presidente Emiliano), i rettori delle tre Università presenti sul territorio e il CNR con il suo Presidente Massimo Inguscio.

Qual e’ il tema dell’incontro?

Poiché siamo un’organizzazione internazionale che promuove l’agricoltura e l’alimentazione sostenibili, nonché la piccola pesca, di concerto con la città metropolitana abbiamo scelto come tema quello dell’impatto dei sistemi alimentari sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile. L’agricoltura, insieme a tutta la sua filiera, vorrei ricordare, è il più grande datore di lavoro al mondo, ed è quello che, direttamente o indirettamente, impatta su quasi tutti gli obiettivi dell’Agenda 2030: lotta alla povertà, parità di genere, impiego, acqua, produzioni responsabili per citarne alcuni, fino ad arrivare all’Obiettivo 17 che concerne il partenariato – tra istituzioni, imprese pubbliche e private, accademie, enti e organizzazioni – dal quale l’agricoltura, l’alimentazione e la pesca sostenibili non possono che trarre benefici.

A suo giudizio qual e’ il traguardo?

L’obiettivo è arrivare a sistemi alimentari realmente sostenibili. Il traguardo è raggiungere una dimensione globale e ideale – “One Health” – cioè uno stato di salute che non riguardi solo gli individui, ma che incorpori l’ambiente, le risorse naturali, il benessere sociale. Un percorso virtuoso che ha come strategia il connubio stretto tra agricoltura, salute, nutrizione e ambiente. Insomma, se mi permettete di usare uno slogan che mi piace, la promozione di “un’agricoltura che cura”.

Si puo’ valutare l’impatto che sugli obiettivi dell’Agenda 2030 hanno i vostri progetti?

Alla Vice Ministra Del Re abbiamo presentato i risultati di uno studio sull’impatto che i nostri progetti transfrontalieri, di cooperazione allo sviluppo (portati avanti grazie al sostegno del Governo italiano) e di cooperazione scientifica hanno sui diversi Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile del Millennio.

Quelli di cooperazione destinati alle aree più fragili hanno avuto un impatto notevolissimo sulla crescita economica di queste comunità attraverso la lotta alla fame e alla povertà. Per i progetti con i Paesi europei come Grecia, Albania, Croazia e Montenegro la ricaduta più evidente sulla crescita economica delle Nazioni si è avuta sia con un aumento dei livelli di occupazione, sia sul consumo e la produzione agricola e alimentare responsabile e di qualità. Completamente diversa è la situazione che riguarda i progetti di cooperazione scientifica: essi hanno inciso soprattutto nella creazione di partenariati e nel raggiungimento dell’Obiettivo relativo alla riduzione delle diseguaglianze grazie all’accesso a programmi scientifici condivisi con giovani ricercatori africani e asiatici.

Ci sono in cantiere altre iniziative?

Promuoviamo iniziative d’importante impatto sociale. Alla Ministra Bellanova presenteremo un progetto nell’ambito del Pon legalità volto a offrire una possibilità di impiego a giovani a rischio di devianza attraverso lo sfruttamento di terreni confiscati alla criminalità o abbandonati (si verrà a creare una vera e propria “Banca della Terra”).

Che messaggio può dare il CIHEAM in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione?

Dare visibilità a ciò che si fa è importante. Per quanto ci riguarda, vorremmo far capire come l’agricoltura, l’alimentazione e la pesca siano un traino fondamentale per la sussistenza della popolazione e per portare avanti le dimensioni sociale, ambientale, economica che sono alla base di uno sviluppo sostenibile.