RECOVERY FUND: SCORDAMAGLIA (FILIERA ITALIA), FONDI VADANO A FILIERE CON PROCEDURE STRAORDINARIE

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“se l’industria alimentare conferma la sua leadership nell’industria manifatturiera in generale – un -2,7% luglio su gennaio della produzione agroalimentare contro un -8% del comparto complessivo – a preoccupare sono le diseguaglianze che emergono nel settore”, afferma in un comunicato luigi scordamaglia , consigliere delegato di filiera italia. “secondo stime filiera italia infatti solo il 20% delle aziende italiane agroalimentari prevedono per il 2020 un aumento di fatturato, mentre il 65% dichiara che ridurra’ il fatturato e gli investimenti”, sottolinea il comunicato. “questi dati ci dicono che solo 2 imprese su 10 saranno in grado di fare gli investimenti previsti di automazione ed integrazione di filiera”, sottolinea scordamaglia , nel precisare che “dobbiamo aspettarci un effetto diretto sulla competitivita’ delle aziende del nostro settore”. “e non e’ tutto, se, infatti, guardiamo alle esportazioni la situazione appare estremamente polarizzata: solo lo 0,5% delle aziende agroalimentare da sole coprono il 50% dell’export totale”, evidenzia il comunicato. “urgente in questo contesto confermare le misure 4.0 a lungo termine per agricoltura e industria alimentare e usare i fondi in arrivo dal recovery per far diventare competitive non le singole eccellenze, ma tutta la filiera con azioni di rete”, prosegue il consigliere delegato, secondo cui “nulla di tutto questo sara’ possibile senza introdurre strumenti nuovi, deroghe alle lunghissime procedure burocratiche ed agli irrazionali limiti agli aiuti di stato, che tengano conto della straordinarieta’ della crisi e delle risorse stanziate per superarla, in caso contrario avremo fatto il gioco dei cosiddetti paesi frugali che avranno solo finto di aver assegnato all’italia risorse importanti per poi riprendersele ponendoci in condizione di non essere in grado di spenderle”.