PRESENTATO SECONDO RAPPORTO OSSERVATORIO MONDO AGRICOLO ENPAIA-CENSIS

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“stamane la fondazione enpaia-ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura e il censis hanno presentato il secondo numero dell’osservatorio sul mondo agricolo, ‘l’agricoltura nella seconda ondata, tra resistenza e rilancio'”, rende noto un comunicato congiunto, nel precisare che “l’obiettivo e’ quello di delineare l’impatto della pandemia sulla filiera e la sua relativa tenuta”. “con la caduta a due cifre delle variabili economiche sono aumentati la spesa alimentare domestica e gli acquisti nei negozi di vicinato, nel frattempo gli italiani hanno dosato i criteri funzionali per mettere in tavola cibo sano e sostenibile”, sottolinea il comunicato. “emergenza e oltre: il cibo sempre centrale per gli italiani: durante la pandemia da covid-19 si e’ rinnovata la centralita’ sociale del cibo con l’aumento della spesa alimentare domestica del +2,3% reale e il decollo verticale di alcuni prodotti tipici del mangiare in casa con il +12% della pasta, +16% del riso e poi +16,2% della birra, +9,3% dei vini, +11,1% della frutta, +12,2% degli ortaggi”, spiega il comunicato, che aggiunge: “inoltre, vi e’ stato il boom degli acquisti presso i riscoperti negozi tradizionali di prossimita’ con +31% delle vendite”. “di fatto, per il 47,4% degli italiani il cibo e’ stato un formidabile alleato per garantire il proprio benessere psicofisico”, sottolinea il comunicato. “tra le priorita’ che si desidera tornare a fare: il poter godere di tante piccole cose del quotidiano (40,9%); viaggiare tanto (25,9%); riparare i danni economici subiti (22,6%); far coesistere vecchie e nuove abitudini assunte in questo periodo, come ad esempio il ricorso al web, lo stare di piu’ in casa (22,4%), realizzare un progetto o un sogno nel cassetto (20,3%) e infine ricostruire aspetti della vecchia vita (29,9%)”, rileva il comunicato. “- oggi ristori, domani incentivi. piu’ risorse all’agricoltura sostenibile: la seconda ondata di covid-19 rende i ristori statuali vitali per tante imprese, nel post-pandemia gli italiani vogliono piu’ finanziamenti per le imprese che fanno meglio delle altre”, afferma il comunicato, nell’evidenziare che “cosi’, il 93,7% degli italiani e’ favorevole a dare aiuti alle imprese agricole che investono in sostenibilita’, intesa come tutela dell’ambiente e delle comunita’”, mentre “il 92,3% dice si’ a ridurre le tasse alle imprese per favorire gli investimenti in economia verde e circolare”. “- tracollo della ristorazione: eppure l’agricoltura tiene meglio di industria e servizi: -40%: e’ questo il buco atteso di fatturato della ristorazione a fine anno, tra lockdown e seconda ondata”, informa il comunicato, che sottolinea: “una crisi epocale che non finira’ automaticamente quando il virus sara’ sconfitto, poiche’ 15,4 milioni di italiani sono convinti che non torneranno a mangiare fuori casa, almeno non subito”. “la crisi della ristorazione minaccia anche l’agricoltura, minandone la tenuta mostrata sinora”, prosegue il comunicato, che spiega: “carenza di manodopera a causa delle restrizioni, taglio dei fatturati per il calo di vendite dei settori collegati, crisi degli agriturismi: ecco solo alcuni dei moltiplicatori degli effetti economici sul mondo agricolo”. “dai dati emerge che nel primo semestre 2020 il valore aggiunto e’ sceso del -3,8% reale rispetto al 2019, mentre si registra -18,9% per l’industria e -10% per i servizi; nel secondo trimestre 2020 in agricoltura si ha -8% di rapporti di lavoro attivati rispetto al 2019 (-31.124 in termini assoluti), sul totale dell’economia invece il calo e’ stato del -44,5%”, rileva il comunicato. “- mangiare bene vuol dire ‘sano e sostenibile’: i criteri con cui gli italiani scelgono gli alimenti esprimono i valori che il cibo deve rispettare e, quindi, i requisiti di produzione e distribuzione a cui devono attenersi i soggetti della filiera”, spiega il comunicato. “nella spesa alimentare vince la sicurezza degli alimenti (58%), poi la tracciabilita’ per verificarne la provenienza (40%), il gusto (35%), i contenuti nutrizionali (35%) e, solo dopo, il costo (31%)”, precisa il comunicato, che aggiunge: “la qualificata alimentazione richiesta dal consumatore italiano: cibo sicuro, dalla biografia trasparente, sostenibile, buono, salutare e, tenuto conto di questi aspetti, anche conveniente”. “- agricoltura motore per la sostenibilita’ ambientale e delle comunita’: la sostenibilita’ ambientale e delle comunita’ resta per il 95,5% degli italiani la priorita’ per il futuro prossimo”, evidenzia il comunicato, nel rilevare che “per il 90,6% degli italiani l’agricoltura ne e’ gia’ oggi il motore e per il 60% ha dato sinora un contributo importante nella lotta al cambiamento climatico”. “inoltre, secondo il 93% degli intervistati essa e’ decisiva per le aree rurali”, aggiunge il comunicato. “del resto, attualmente l’agricoltura consente agli italiani di mangiare sostenibile con prodotti nutrienti e salutari (51%), non trattati con pesticidi (40%), di origine locale (28%), dal prezzo per tutti accessibile (22%), realizzati con metodi e tecniche a basso impatto ambientale (19%)”, sottolinea il comunicato, nel concludere che “agricoltura e sostenibilita’ sono strettamente legate e per gli italiani gli agricoltori (50%) sono il soggetto che piu’ di tutti rende sostenibile il nostro sistema di produzione alimentare, piu’ di industria alimentare (47%), governo nazionale (45%), amministrazioni regionali (35%) e istituzioni europee (31%)”.