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“apprezziamo che il presidente CONTE abbia riconosciuto il contributo del sindacato nella tenuta sociale e abbia ricordato l’importanza delle politiche per l’agricoltura sostenibile e la messa in sicurezza del territorio, ma davanti alla crisi pandemica, alla quale si e’ sommata l’attuale crisi di governo, non possiamo lasciare questi settori in balia degli eventi: serve da subito una visione piu’ chiara, che porti ad esempio a superare gli 1,8 miliardi di euro previsti per l’agricoltura sostenibile e i 3,77 per la manutenzione idrogeologica nel piano nazionale di ripresa e resilienza, che sono importanti ma chiaramente insufficienti se si vuole trasformare la crisi in opportunita’ per un nuovo modello di crescita”, ha detto in un comunicato onofrio ROTA, segretario generale della fai cisl. “auspichiamo che la scelta riguardante il nuovo ministro all’agricoltura ricada gia’ dai prossimi giorni su una figura autorevole, che sappia investire su un concreto coinvolgimento delle parti sociali per contribuire a un utilizzo piu’ virtuoso delle risorse previste per uscire dalla crisi, ma anche per portare avanti i tanti dossier strategici segnalati dal sindacato nei mesi scorsi. pensiamo alla grave esclusione dei braccianti dal bonus di mille euro, anche se abbiamo raccolto 80 mila domande. pensiamo ai lavoratori agricoli in quarantena, che non maturano giornate utili per accedere alla disoccupazione agricola. pensiamo al bisogno di riscrivere le norme sulle calamita’ naturali, che hanno fatto perdere tante giornate di lavoro, come nel caso della xylella, delle gelate, della cimice asiatica. e pensiamo al conseguente bisogno di riconoscere, per il 2020, le stesse giornate lavorate nel 2019, offrendo cosi’ ai lavoratori agricoli la possibilita’ di accedere agli opportuni ammortizzatori sociali”, ha aggiunto ROTA. “altro dossier, su cui sta crescendo inevitabilmente il malumore dei lavoratori, e’ quello del comparto idraulico-forestale, che oltre a mancare di una visione strategica e’ privato del contratto nazionale da oltre 8 anni. su tutto questo, c’e’ il rischio che si perda tempo e che la politica si illuda di poter fare da se’, compiendo nuovi errori ai danni dei lavoratori e delle loro famiglie. lo stesso nuovo decreto ristori sia l’occasione per dare risposte a questa grande domanda di giustizia sociale, ponendo rimedio alle gravi lacune e ai pasticci compresi nei precedenti provvedimenti rispetto ai lavoratori del comparto agricolo e ambientale”, ha concluso ROTA.