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“incredulita’, tristezza e dolore di questo momento lasciano senza parole”, ha detto chiara MARCH, presidente delle donne in campo-cia trentino, scossa alla notizia dell’omicidio di AGITU gudeta, l’imprenditrice agricola di origine etiope titolare dell’azienda associata ‘la capra felice’ che aveva trovato nella regione alpina la sua seconda patria dopo essere fuggita dall’etiopia, minacciata e inquisita per l’impegno contro il ‘land grabbing’. “AGITU era diventata un simbolo in trentino anche per il progetto di recupero ambientale e produttivo che aveva sviluppato, a partire dalla capra mochena – che la provincia di trento aveva deciso di salvare alcuni anni fa – e recentemente aperto a trento un punto vendita dei prodotti derivati dalle capre e dall’agricoltura biologica. AGITU si era laureata in sociologia all’universita’ di trento con una tesi sull’economia rurale dei paesi in via di sviluppo. era poi tornata in etiopia per seguire un progetto di cooperazione con la tribu’ dei boran, pastori nomadi che vivono con capre e cammelli. nel 2010 era tornata a trento come rifugiata e si era impegnata nel salvataggio della capra mochena in via di estinzione”, spiega il comunicato di cia agricoltori italiani. “l’associazione donne in campo e la cia del trentino hanno subito attivato la storica e solida solidarieta’ contadina per trovare una nuova casa alle capre felici della cara amica AGITU e riscosso la disponibilita’ di alcuni agricoltori per nutrire il suo gregge”, ha aggiunto chiara MARCH. “la violenza contro le donne non fermera’ il nostro impegno nel lavoro, nell’impresa, nei progetti innovativi e rafforza anzi la nostra solidarieta’ a tutte le donne che si battono per un mondo dove la violenza non abbia piu’ spazio. ci stringiamo per questo alla comunita’ trentina per la grave perdita”, ha affermato pina TERENZI presidente nazionale di donne in campo.