GOVERNO: ROTA (FAI CISL), DRAGHI RIPARTA DAL LAVORO

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“il tema dell’ambiente, come avevamo ampiamente previsto e sostenuto da tempo, anche con le nostre campagne, come ‘fai bella l’italia’, non rappresenta un settore a se’, ma il bisogno di una visione strutturale che coinvolga in maniera trasversale tutti i comparti, tutte le categorie, l’intera economia globale”, scrive il segretario generale della fai cisl, onofrio ROTA, in un lungo intervento su agroalimentare e ambiente sul quotidiano digitale in terris con il titolo “le priorita’ e le sfide che attendono DRAGHI”. “auspichiamo che la scelta di cambiare nome al ministro dell’ambiente, chiamandolo ministro per la transizione ecologica, non sia solo un cambiamento di forma, ma di sostanza”, evidenzia ROTA. “siamo pronti a dare il massimo contributo per riscrivere insieme tanti aspetti cruciali”, prosegue ROTA, ricordando tra le sfide attuali – informa la fai cisl – anche la battaglia per una pac che includa i principi della condizionalita’ sociale: “i finanziamenti non devono cadere a pioggia, ma andare a chi applica i contratti e rispetta i diritti dei lavoratori”. “fra i vari passaggi, il sindacalista invita il governo a riprendere in mano il piano triennale interministeriale contro il caporalato e la questione del bonus ristori, dal quale i lavoratori agricoli sono stati esclusi”, spiega la fai cisl. “e’ l’esito della logica delle mancette: si finisce per gratificare anche categorie che non hanno conosciuto crisi, mentre si nega una boccata d’ossigeno a chi ha basse e discontinue retribuzioni”, evidenzia ROTA. “tra gli altri punti indicati da ROTA ‘i lavoratori contagiati dal covid, che non maturano le giornate utili per accedere alla disoccupazione agricola’, l’urgenza ‘di un ammortizzatore strutturale per i pescatori’, e ‘il bisogno di riconoscere, per il 2020, le stesse giornate lavorate nel 2019, offrendo ai lavoratori agricoli la possibilita’ di accedere agli opportuni ammortizzatori sociali, perche’ xylella, cimice asiatica, gelate invernali e primaverili, alluvioni, hanno fatto molto piu’ male all’agricoltura di quanto non abbiano fatto il lockdown e la crisi della ristorazione, facendo perdere nel 2020 ben 2 milioni di giornate di lavoro'”, continua la fai cisl. “ma e’ soprattutto sui settori della bonifica e della forestazione che il nuovo governo potra’ e dovra’ dare un segnale di svolta”, aggiunge il segretario generale della fai cisl, che spiega: “mentre tutti parlano di ambiente, scontiamo ancora la miopia di un sistema paese che non sa investire su queste professioni, che sono il vero baluardo della messa in sicurezza del territorio e della lotta a quella ‘fragilita’ idrogeologica’ citata dallo stesso presidente DRAGHI nel suo discorso”.