MYANMAR: ROTA (FAI CISL), IL POPOLO NON VUOLE CONFLITTI MA DIRITTI, PACE E LAVORO

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“come sempre in queste vicende e’ la societa’ civile a pagare il prezzo piu’ alto, la storia insegna. per questo non possiamo restare indifferenti e rilanciamo un forte messaggio di solidarieta’ verso il popolo birmano, che non chiede nuovi conflitti ma diritti, pace, lavoro”, scrive il segretario generale della fai cisl, onofrio ROTA, in un articolo sul colpo di stato in myanmar pubblicato oggi sul quotidiano digitale “in terris”. “la deriva antidemocratica in corso va disinnescata, ha inevitabilmente messo a repentaglio anche le liberta’ sindacali e i progetti di cooperazione e sviluppo”, afferma ROTA, che prosegue: “come fai cisl siamo presenti in myanmar con l’associazione italia-birmania.insieme tramite il progetto formativo ‘coltiviamo la pace, la riconciliazione tra le etnie e i lavoratori agricoli nel rakhine’, rivolto ai contadini di tutti i gruppi etnici nelle township di mrauk-u, nello stato di rakhine”. “il progetto ha consentito alla popolazione locale di realizzare un centro di formazione sindacale che da un lato ha portato tante lavoratrici e lavoratori all’acquisizione di diritti e indipendenza, e dall’altro ha contribuito all’avvio di nuove coltivazioni organiche”, spiega ROTA. “i percorsi formativi avviati riguardano, oltre al riso nero, anche funghi e ortaggi, e nel contempo i sindacalisti locali sostengono la promozione dell’attivita’ di rappresentanza e partecipazione, in particolare per le donne, mentre in cantiere ci sono i prossimi step per l’insegnamento della lingua inglese, rivolto ai giovani figli di contadini e non, moduli sui diritti fondamentali e la parita’ di genere, l’alfabetizzazione informatica”, continua il sindacalista. “sono azioni piccole eppure complesse e di importanza assoluta perche’ segnano un cammino verso una maggiore dignita’ di tutte le persone coinvolte, con piu’ possibilita’ di realizzazione personale e professionale, e un ruolo piu’ rilevante da parte dei contadini nell’economia e nella societa’ in generale”, afferma ROTA, nel sottolineare che “e’ soprattutto coltivando questi obiettivi che il sindacato puo’ contribuire a riallineare le storture dell’economia globalizzata, in cui allo sfruttamento dei lavoratori si associano quelle competizioni al ribasso e quella concorrenza sleale in grado di danneggiare anche molte produzioni europee e soprattutto il made in italy agroalimentare”.