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“nel contesto della crisi climatica, l’irrigazione non e’ vitale solo per gli agricoltori dell’europa meridionale; tre anni di siccita’ consecutiva, tra il 2018 e il 2020, hanno generato enormi perdite per le colture di scandinavia, danimarca e germania”, afferma adriano BATTILANI segretario generale di irrigants d’europe, nell’evidenziare che “i paesi del nord europa non hanno piu’ bisogno solo del drenaggio dei terreni, ma anche dell’irrigazione per garantire l’acqua necessaria alle loro coltivazioni e per mantenere la biodiversita’ del suolo”. “a causa degli effetti del cambiamento climatico, ci troviamo di fronte ad una nuova prospettiva di gestione dell’acqua nell’unione europea e che deve essere considerata nell’ambito della futura politica agricola comune”, aggiunge francesco VINCENZI, vicepresidente dell’associazione comunitaria, di cui anbi-associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue e’ socio fondatore. “per questo, irrigants d’europe ha presentato, alla presidenza portoghese dell’unione europea, le aree di azione prioritaria per un’irrigazione sostenibile e vitale per garantire la sovranita’ alimentare, nonche’ raggiungere la neutralita’ del carbonio in ambito europeo”, spiega l’anbi in un comunicato, nel precisare che “nell’ incontro con la ministra dell’agricoltura del portogallo e presidente di agrifish-consiglio dell’agricoltura e della pesca della ue, maria DO CEU ANTUNES, sono stati indicati 4 pilastri d’azione, indispensabili per il futuro dell’irrigazione comunitaria: modernizzazione delle infrastrutture; agricoltura 4.0; ecoschemi; mitigazione del cambiamento climatico e riutilizzo delle acque”. “tra le misure proposte spiccano: l’uso di energie rinnovabili nei sistemi di irrigazione; l’implementazione dell’irrigazione di precisione e delle tecnologie digitali per aumentare la produttivita’ del suolo, migliorando la qualita’ dell’acqua; il sostegno a pratiche di ‘governance’ idrica sostenibile; il miglioramento dei servizi ecosistemici, forniti dalle infrastrutture idrauliche agricole; l’aumento della capacita’ di stoccaggio dell’acqua nei bacini; l’incentivo al riutilizzo delle acque reflue in agricoltura”, continua l’anbi. “le aree di irrigazione e stoccaggio dell’acqua sono un motore di sviluppo economico e sociale, aumentando la biodiversita’ e valorizzando la multifunzionalita’ d’uso delle risorse idriche”, spiega massimo GARGANO, direttore generale di anbi, nell’evidenziare che “il semestre di presidenza portoghese dell’unione europea, durante il quale verranno decise importanti dotazioni finanziarie come il recovery plan e la politica agricola comune, e’ un’opportunita’ unica per affermare l’importanza di un’irrigazione sostenibile per la produzione alimentare e per il raggiungimento degli obbiettivi del patto ecologico europeo”. “il settore irriguo europeo e’ impegnato a collaborare per cogliere obbiettivi condivisi, quali sviluppo rurale, sicurezza alimentare ed innovazione, la razionalizzazione dell’irrigazione, basata su infrastrutture e pratiche efficienti per promuovere i servizi ecosistemici, risponde alle sfide di un’europa resiliente, digitale e leader nell’azione per il clima”, afferma jose’ NUNCIO, presidente di irrigants d’europe. “da parte sua la presidente di agrifish-consiglio dell’agricoltura e della pesca della ue ha affermato che ‘l’irrigazione e’ assolutamente decisiva’ per raggiungere gli obbiettivi della presidenza portoghese della u.e. nel settore dell’agricoltura, garantendo che il regolamento della futura politica agricola comune ‘prevede la continuita’ del sostegno all’irrigazione pubblica collettiva, con finanziamento delle strutture al 100%, in modo da poter aumentare l’efficienza d’utilizzo delle risorse idriche'”, riporta l’anbi. “irrigants d’europe presentera’ le priorita’ in materia di irrigazione anche al parlamento europeo, alla commissione europea, alle organizzazioni comunitarie degli agricoltori e all’industria dell’acqua, nonche’ ai ministri dell’agricoltura e ai parlamenti nazionali”, conclude l’anbi.