BANCHE E IMPRESE SCRIVONO A GOVERNO ED EUROPA PER LIQUIDITA’ E OTTIMIZZAZAZIONE TEMPORARY FRAMEWORK

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informa un comunicato congiunto che “abi, alleanza delle cooperative italiane (agci, confcooperative, legacoop), casartigiani, ciaagricoltori italiani, claai – confederazione libere associazioni artigiane italiane, cna – confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, coldiretti, confagricoltura, confapi, confartigianato, confcommercio, confedilizia, confesercenti, confetra, confimi industria, confindustria oggi hanno inviato due lettere, una alle istituzioni europee e l’altra alle istituzioni italiane, in cui sono contenute forti richieste di continuare a garantire la necessaria liquidita’ alle imprese e ottimizzare l’attuale disciplina del temporary framework sugli aiuti di stato in relazione all’evoluzione della situazione”. “il prolungarsi della crisi sanitaria determinata dal covid-19 continua a incidere negativamente sulle attivita’ di impresa e allontana per molte di esse la ripresa. tale grave situazione ha evidenti rilevanti impatti economici e sociali”, spiega il comunicato. “e’ quindi ancora fondamentale sostenere le imprese, evitando che esse perdano capacita’ produttiva: occorre creare i presupposti sulla base dei quali le imprese, una volta terminata l’emergenza sanitaria, abbiano le capacita’, anche finanziarie, per riattivare rapidamente la produzione e contribuire alla crescita economica del paese”, sostengono le rappresentanze di banche e imprese. “in particolare, per le principali associazioni di rappresentanza delle imprese italiane, con riferimento al tema della liquidita’, e’ necessario che le banche possano accordare alle imprese e alle famiglie nuove moratorie di pagamento dei finanziamenti e prorogare le moratorie in essere, senza l’obbligo di classificazione del debitore in forborne o, addirittura, in default secondo la regolamentazione europea in materia; riattivando la flessibilita’ che l’eba aveva concesso alle banche europee all’inizio della crisi economica”, prosegue il comunicato. “per quanto riguarda il temporary framework, il limite, di sei anni per gli aiuti, come garanzia sui prestiti, e’ estremamente stringente. e’ necessario estendere la garanzia pubblica da sei anni a non meno di quindici anni. cio’ consentirebbe alle imprese di diluire il proprio impegno finanziario su un arco di tempo piu’ lungo, avendo a disposizioni maggiori risorse per affrontare la fase della ripresa con successo”, continua il comunicato. “vanno favorite le operazioni di ridefinizione della durata dei finanziamenti in essere con le garanzie offerte dal fondo di garanzia per le pmi, l’ismea, la sace o altri soggetti autorizzati e con copertura degli eventuali maggiori oneri per le imprese mediante adeguati contributi in conto capitale ammissibili secondo la disciplina del temporary framework”, dice ancora il comunicato, che conclude affermando: “l’eccezionale severita’ della crisi richiede di intervenire con tempestivita’ e pragmatismo per limitare le negative conseguenze economiche e sociali”.