BARBISAN (AOP ITALIA ZOOTECNICA), ATTACCHI INFONDATI A CARNE BOVINA SETTORE ITALIANO D’ECCELLENZA

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“non si fermano gli attacchi agli allevamenti di bovini da carne da parte di chi vede nel settore primario, cosi’ come oggi concepito, una minaccia per la salute del pianeta”, afferma un comunicato di aop italia zootecnica. “nulla di piu’ sbagliato, perche’ il nostro sistema di allevamento protetto e’ unico in europa e nel mondo ed e’ in grado di garantire la sostenibilita’ ambientale, sociale ed economica”, afferma fabiano BARBISAN, allevatore e presidente dell’aop. “all’associazione di organizzazioni produttori italia zootecnica aderiscono le principali associazioni e organizzazioni produttori italiane: op azove, op scaligera, op unicarve, op bovinmarche, op vitellone di marca, op apz calabria, asprocarne piemonte, consorzio carni qualita’ piemonte, associazione produttori boccarone, associazione produttori unicarve, consorzio carni di sicilia, 11 organizzazioni che abbracciano da nord a sud le piu’ importanti realta’ dell’allevamento di bovini da carne italiani e rappresentano oltre il 57% della produzione di carne in italia”, spiega il comunicato, che evidenzia: “una produzione d’eccellenza che pero’ non riesce a soddisfare l’intero fabbisogno nazionale, tant’e’ vero che nel 2019 il nostro paese ha acquistato all’estero il 47% del totale della carne consumata in italia: in pratica, una bistecca su due in vendita nei supermercati e’ straniera”. “la professionalita’ e serieta’ degli allevatori italiani e’ sotto gli occhi di tutti, al netto dagli attacchi di chi vorrebbe far sparire il comparto zootecnico a prescindere, e mi riferisco al mondo dei vegani, alle associazioni animaliste e ambientaliste, sui social e in televisione non mi risulta siano mai state trasmesse immagini di allevamenti di bovini da carne in cui emergono scarse o nulle condizioni di benessere animale o di inquinamento ambientale”, afferma BARBISAN, nell’evidenziare che “purtroppo sono in atto delle vere e proprie campagne denigratorie che ormai sistematicamente attaccano il nostro settore con un accanimento che sfiora l’assurdo”. “alle recenti esternazioni del ministro della transizione ecologica, roberto CINGOLANI, si unisce un altro duro attacco agli allevamenti che producono carne bovina da parte di marco BIANCHI, food mentor e divulgatore scientifico della fondazione umberto VERONESI il quale, dalle pagine dell’huffington post, nei giorni scorsi ha dichiarato che la riduzione dei consumi di carne bovina durante la pandemia ci starebbe spostando verso uno stile di vita piu’ consapevole e che la carne puo’ e dovrebbe essere sostituita dai legumi per avere garantito un identico apporto proteico”, prosegue il comunicato, che aggiunge: “non solo. nell’articolo in questione viene ripresa una dichiarazione dello scrittore jonathan SAFRAN FOER secondo il quale gli allevamenti intensivi sarebbero un serbatoio di nascita e proliferazione di virus come il cov sars 2”. “puntuale la risposta del professor giuseppe PULINA, presidente di carni sostenibili e protagonista nei giorni scorsi di una lettera indirizzata al ministro CINGOLANI, nella quale ha confutato con la forza delle sue competenze scientifiche tutti gli aspetti messi in discussione dalle dichiarazioni del ministro”, continua il comunicato. “secondo l’ultimo report dell’ismea in italia nel 2020 l’import di carne bovina e’ calato dell’8%, mentre a fronte del crollo del settore horeca i consumi si sono ridotti del 6,2%; gli acquisti domestici invece hanno registrato un incremento del 6%, quindi non parlerei di una riduzione significativa dei consumi”, precisa PULINA, che prosegue: “cosi’ come ritengo priva di fondamento l’affermazione secondo la quale questo presunto calo sarebbe sintomatico di un cambiamento verso uno stile di vita piu’ consapevole: si tratta dell’elaborazione di dati che non meritano un commento proprio perche’ infondati”. “e infondata e’ l’affermazione secondo la quale l’esplosione della pandemia avrebbe scatenato in una parte della popolazione il timore nei confronti degli allevamenti intensivi”, sottolinea PULINA, secondo cui “piuttosto, l’origine di questo sentimento, se esiste, e’ partito ed e’ stato alimentato proprio da una parte di quel mondo che pregiudizialmente ha costruito ad arte una serie di fake news che vanno in questa direzione”. “contrariamente a quanto possono pensare certi mondi che fondano le loro tesi su basi pregiudizialmente ideologiche, va ricordato che gli allevamenti protetti sono in realta’ delle vere e proprie bolle sanitarie garantite dall’applicazione di rigide norme di biosicurezza, un’autentica barriera contro l’ingresso di agenti patogeni”, evidenzia PULINA. “e in ogni caso, qualora questo si dovesse malauguratamente verificare, all’interno degli allevamenti scatterebbe un intervento tempestivo e una dinamica epidemiologica efficaci per contenerne la diffusione”, sottolinea PULINA, che spiega: “quindi va da se’ che e’ molto piu’ probabile che i virus si diffondano tra animali selvatici distribuiti nei territori piu’ disparati che non negli allevamenti cosiddetti intensivi”. per giuseppe PULINA la carne puo’ essere sostituita dai legumi? “senza dubbio, ma occorre fare una distinzione in base alla quantita’ e alla qualita’ delle fonti proteiche assunte”, evidenzia PULINA, nel precisare che “per apportare al nostro organismo la medesima qualita’ di nutrienti assicurati da 100gr di carne dovremmo mangiare 700 gr di pasta e fagioli: nulla al contrario, ma se e’ gia’ difficile riuscire a mangiare in un pasto 700 gr di pasta e fagioli con quale apporto calorico, a differenza della fettina di carne, dovremmo poi fare i conti?”. “la riscossa degli allevatori e’ pronta, ci stiamo attrezzando con il nostro progetto di certificazione a marchio consorzio sigillo italiano per comunicare ai consumatori la sostenibilita’ ambientale, sociale ed economica dei nostri allevamenti”, afferma BARBISAN, nel concludere che “come ha evidenziato il professor giuseppe PULINA, gli italiani non hanno mai smesso di acquistare carne bovina ritenendola la fonte principale di apporto di proteine nobili che, nell’ambito di una dieta sana e varia, non puo’ assolutamente mancare”.