CEQ ITALIA: OLIO EVO, DEFINIRE SOSTENIBILITA’ E QUALITA’ PER POSIZIONARE IN ALTO BRAND ITALIA

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“qualita’ e sostenibilita’ nella produzione dell’olio extravergine di oliva – riflessioni e considerazioni tra accademici sulla convivenza di due obiettivi imprescindibili della filiera” e’ il titolo dell’incontro organizzato da consorzio extravergine di qualita’ ceq italia e accademia nazionale dell’olivo e dell’olio per “iniziare una collaborazione un po’ piu’ stretta a livello scientifico sugli obiettivi dell’agenda 2030 dell’onu e per ragionare sul metodo, perche’ non sempre e’ scontato cosa si intenda per sostenibilita’ e qualita’”, ha detto in apertura mauro MELONI spiegando le intenzioni del ceq. a questo primo giro di opinioni, cui seguiranno i momenti di approfondimento, hanno partecipato riccardo GUCCI dell’universita’ di pisa, primo PROIETTI, maurizio SERVILI e andrea MARCHINI dell’universita’ di perugia, tiziano CARUSO dell’universita’ di palermo e lanfranco CONTE del sissg – societa’ italiana per lo studio delle sostanze grasse del politecnico di milano. per il ceq da qui bisogna partire per capire in che modo l’italia, per dare distinguibilita’ e competitivita’ al suo olio, puo’ declinare e far convivere le due dimensioni di qualita’ e sostenibilta’ e come farla percepire correttamente ai consumatori, anche quelli dei mercati esteri, non attrezzati culturalmente per capire certe peculiarita’ italiane. per MELONI, che ha fatto una sintesi dei vari interventi, l’obiettivo si puo’ raggiungere solo partendo da un’idea precisa di cosa si vuole ottenere e offrire (posizionamento) come brand italia nella sua massima espressione, per poi standardizzare il processo sulla base di procedure e parametri comprensibili anche all’estero. per zefferino MONINI, vicepresidente ceq, “e’ fondamentale capire se l’olivicoltura riesce a dare un contributo positivo, chi piu’ chi meno ma in tutta la filiera, sia i sistemi tradizionali che quelli intensivi, alle emissioni in atmosfera”, per valorizzarne la sostenibilita’ intrinseca ma anche rispetto agli altri oli vegetali. altro concetto da valorizzare in termini di qualita’ e’ l’aspetto salutistico, “perche’ l’olio extravergine non e’ un prodotto solo edonistico come il vino; non bisogna confondere il consumatore, ma fargli capire che usandolo sta migliorando la sua qualita’ di vita e di salute”, ha sottolineato MONINI, per il quale e’ questo il mark up che puo’ permettere di ottenere un valore piu’ alto allo scaffale.