RAPPORTO AGRICOLTURA100 PROMOSSO DI REALE MUTUA E CON CONFAGRICOLTURA. MESSAGGIO DI PATUANELLI

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questa mattina si e’ svolta, in modalita’ virtuale, la presentazione del rapporto agricoltura100 promosso da reale mutua in collaborazione con confagricoltura e realizzato da innovation team del gruppo cerved, che ha indagato l’impegno delle aziende agricole italiane nei diversi ambiti della sostenibilita’. nell’occasione sono state premiate le prime tre imprese nello scoring dell’indice agricoltura100 e altre sei imprese che si sono particolarmente distinte per il loro impegno in specifici ambiti di sostenibilita’ (elenco aziende premiate disponibile qui http://bit.ly/3uVLCg0). ha aperto l’incontro un videomessaggio del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali stefano PATUANELLI. il ministro ha sottolineato che l’agricoltura ha un ruolo essenziale nella tenuta socio-economica del paese. “c’e’ tanta strada da fare e tante battaglie ma partiamo da un dato: l’agroalimentare e’ il primo settore produttivo italiano, come abbiamo visto anche nella pandemia”. PATUANELLI ha citato in particolare tra le sfide imminenti: la revisione della pac e l’elaborazione della strategia nazionale; la difesa del made in italy con un riferimento specifico alla questione dell’aceto balsamico “sloveno”; il nutriscore. il ministro ha anche rivendicato l’importanza per gli agricoltori di poter accedere alle opportunita’ del pacchetto transizione 4.0. sono poi intervenuti luca FILIPPONE, direttore generale di reale mutua; massimiliano GIANSANTI, presidente di confagricoltura; enea DALLAGLIO, partner di innovation team, societa’ di ricerca del gruppo cerved; vittorio amedeo VIORA, amministratore di reale mutua assicurazioni e vicepresidente dell’accademia di agricoltura di torino. il rapporto indica che “la sostenibilita’ aiuta le imprese agricole a crescere, rendendole piu’ innovative, competitive e migliorando la qualita’ dell’occupazione. circa un’azienda del settore su due (48,1%) in italia e’ particolarmente sensibile e impegnata sul tema. e questa attenzione, sempre per una buona meta’ di imprese, esce ulteriormente rafforzata dalla pandemia, che ha impresso significativi cambiamenti alla cultura aziendale e dato nuovo significato a obiettivi e politiche sostenibili. agricoltura100 e’ un progetto pluriennale nato per monitorare e valorizzare il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile dell’italia e alla sua ripartenza dalla crisi del covid-19. la prima edizione – segnala confagricoltura – ha visto la partecipazione di ben 1.850 imprese agricole di tutti i comparti produttivi e le regioni d’italia. il modello di analisi ha elaborato i dati di 234 variabili e prodotto per ogni azienda 17 indici per altrettanti ambiti di sostenibilita’, raggruppati in 4 aree: e (environment – sostenibilita’ ambientale); s (social – sostenibilita’ sociale); g (gestione – gestione dei rischi e delle relazioni); d (development – qualita’ dello sviluppo). sulla base dei dati raccolti e’ stato attribuito a ogni partecipante l’indice agricoltura100, che misura il livello di sostenibilita’ dell’impresa agricola. le aziende ricevono inoltre un servizio riservato di assessment di sostenibilita’, che permette di valutare i risultati raggiunti e le aree di miglioramento, supportando cosi’ il loro impegno per diventare piu’ sostenibili e competitive. scendendo nei dettagli il rapporto sottolinea che “l’agricoltura italiana si dimostra un settore d’avanguardia in tema di sostenibilita’: il 17,8% delle imprese ha infatti un livello di sostenibilita’ alto e il 30,3% medio-alto. non emergono grandi differenze tra le aree geografiche e le attivita’ produttive. l’impegno per la sostenibilita’ caratterizza tutte le fasce dimensionali: l’80% delle imprese piu’ grandi ha un livello di sostenibilita’ alto o medio-alto, ma anche tra le aziende piu’ piccole, con meno di 5 addetti, piu’ di un terzo (34,2%) raggiunge quel livello. l’area della sostenibilita’ ambientale e’ quella in cui si registra il maggiore impegno delle imprese agricole, con iniziative finalizzate al miglioramento dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse (97,9% di imprese attive), alla garanzia della qualita’ dei prodotti e della salute alimentare (88,4%), fino alle attivita’ di gestione del rischio idrogeologico (56,8%), di gestione e riduzione delle emissioni (55,9%) e alle innovazioni per la sostenibilita’ ambientale (30,7%), come l’uso di dati per i processi gestionali e produttivi o di tecnologie di precisione. anche la sostenibilita’ sociale vede un impegno significativo: qui spiccano la valorizzazione del capitale umano (67,5%) – comprendente attivita’ di formazione professionale ed extraprofessionale dei lavoratori, cooperazione con le scuole per l’inserimento dei giovani e attivita’ di formazione sulla sostenibilita’ – e la sicurezza del lavoro (66,6%), con iniziative di formazione, controlli e certificazioni. nell’area della gestione dei rischi e delle relazioni, invece, il tasso di iniziativa piu’ rilevante e’ quello della gestione dei rischi, che vede attive il 74,9% delle imprese con polizze assicurative contro gli eventi atmosferici, per la protezione del patrimonio aziendale e per la responsabilita’ civile. forte anche l’impegno nei confronti delle comunita’ locali (60,9%) e nei rapporti con le reti e la filiera (56,8%). l’emergenza covid-19 ha anche determinato impatti significativi nella cultura aziendale: una buona meta’ delle imprese agricole dichiara che la sostenibilita’ e’ aumentata di importanza in tutte le aree, in primis quella ambientale (52,4%) fino a quella sociale (50,5%) e della gestione dei rischi e delle relazioni (48,7%). la sostenibilita’ e’ una vera e propria leva di business per le imprese agricole”. agricoltura100 ha anche misurato la qualita’ dello sviluppo delle aziende agricole – l’area d (development) – definita dai tre ambiti della qualita’ dell’occupazione, competitivita’ e innovazione. da questo punto di vista “circa un’impresa agricola su tre (32,5%) in italia ha un livello di qualita’ dell’occupazione alto o medio-alto, ed e’ quindi impegnata nell’offrire rapporti di lavoro stabile e di qualita’, facilitando l’accesso e la formazione dei giovani e sostenendo il lavoro delle donne, con iniziative di tutela dei diritti e conciliazione vita-lavoro. questo indice e’ correlato positivamente al livello generale di sostenibilita’ espresso dall’indice agricoltura100: le imprese con qualita’ dell’occupazione alta e medio-alta sono il 15,8% di quelle con livello base di sostenibilita’, il 28,3% di quelle con livello medio, il 36,8% di livello medio-alto, e il 49,1% delle imprese con livello di sostenibilita’ alto”. dati significativi – secondo i ricercatori – anche in tema di innovazione, dove oltre un’impresa su tre (37,2%) ha un livello alto o medio-alto, anch’esso correlato positivamente con lo standard generale di sostenibilita’. secondo la ricerca “mettendo a fattor comune qualita’ dell’occupazione, competitivita’ e innovazione, emerge che ben il 38,8% delle imprese agricole in italia ha un indice di qualita’ dello sviluppo alto o medio-alto, e anche in questo caso traspare la robusta correlazione con l’indice agricoltura100. pertanto: le imprese con un livello elevato di sostenibilita’ sono anche piu’ sostenibili sotto il profilo economico: hanno una migliore qualita’ dell’occupazione (piu’ lavoro continuativo, piu’ donne e piu’ giovani), sono piu’ competitive e innovative. investendo nella sostenibilita’, dunque, le imprese agricole generano un impatto positivo sull’ambiente e la societa’ e insieme rafforzano il proprio business e la capacita’ competitiva. 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