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“oltre il 70% di quanti sono vittime della fame nel mondo sono agricoltori a livello familiare, soprattutto piccoli produttori nel sud del mondo, minacciati dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i paesi piu’ ricchi dove spesso li attendono la sofferenza, l’emarginazione e il rischio del caporalato”, afferma la coldiretti che insieme alla focsiv – volontari nel mondo promuove la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “abbiamo riso per una cosa seria” a sostegno dell’agricoltura familiare in italia e nel mondo. “l’appuntamento e’ per sabato 15 e domenica 16 maggio nelle piazze, parrocchie e mercati di campagna amica (il programma sul sito www.campagnamica.it) dove oltre 3.000 volontari offrono pacchi di riso 100% italiano della filiera degli agricoltori italiani, per una donazione minima di 5 euro”, informa la coldiretti, nel precisare che “il ricavato andra’ a sostenere un unico grande progetto con 30 interventi diversi in 30 paesi di tre continenti – africa, america latina e asia – in difesa di chi lavora la terra”. “tutti insieme uniti per contrastare fenomeni, in italia e nel resto del mondo, come il caporalato, il lavoro nero e la schiavitu’ di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e provoca l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie”, afferma la coldiretti, che conclude: “la pandemia ha aggravato una situazione che vede 34 milioni di persone in ben 30 paesi entro giugno ad ‘un passo dal perdere la vita per la mancanza di cibo’: questo riporta ‘hunger hotspots’ lo studio, diffuso lo scorso marzo, della fao e del world food programme”.