FONDI FEASR 2021-2022: ASSESSORI 15 REGIONI, NESSUNA CONTRAPPOSIZIONE NORD-SUD

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“in merito alla ripartizione delle risorse dello sviluppo rurale per il biennio 2021-2022, ci preme ribadire la nostra posizione e puntualizzare rispetto ad affermazioni riscontrate in questi giorni. fa comodo far credere che ci sia una contrapposizione nord-sud. non e’ cosi’ e lo dimostrano le firme in calce a questo comunicato, che appartengono a regioni di diverse aree geografiche del paese”, hanno sostenuto in un comunicato diffuso dall’emilia romagna le 15 regioni (abruzzo, emilia-romagna, friuli-venezia giulia, lazio, liguria, lombardia, marche, molise, piemonte, sardegna, toscana, valle d’aosta, veneto, provincia autonoma di bolzano e provincia autonoma di trento), spiegando le ragioni del confronto sui criteri di riparto del feasr iniziato nove mesi fa. “dopo mesi di riunioni nelle quali abbiamo proposto scenari e criteri differenti, con lo sforzo progressivo per ricercare soluzioni in grado di contemperare al meglio le diverse esigenze espresse dai territori, 6 regioni del paese (campania, puglia, umbria, calabria, sicilia, basilicata) hanno deciso di sottrarsi ad ogni ipotesi di mediazione chiedendo di mantenere esclusivamente le quote storiche di riparto. spiace constatare come queste regioni non si siano mai – nei fatti – rese disponibili nemmeno a considerare alcuna proposta tra le diverse formulate da noi e anche, da ultimo, dal ministro stefano PATUANELLI. un atteggiamento inaccettabile che blocca il comparto agricolo del paese in un momento storico complesso, nel quale l’agroalimentare svolge una funzione essenziale”, hanno aggiunto le 15 regioni. “non possiamo condividere un riparto del feasr frutto di tempi, coefficienti e logiche non piu’ attuali e che si pone in chiaro contrasto con quanto gia’ stabilito nel 2014 dalle regioni italiane, nell’ambito dell’accordo relativo alle risorse 2014-2020, approvato dalla conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome il 16 gennaio 2014. ora siamo chiamati ad attuare quell’impegno; continuare a rinviare e prorogare significa fare un danno prima di tutto al paese, perche’ utilizzeremmo ‘criteri antistorici’ che non aiuterebbero a creare quello sviluppo di cui abbiamo assoluto bisogno”, spiegano ancora le 15 regioni. “a questo punto, crediamo servano serieta’ e responsabilita’ per trovare un accordo equilibrato, una proposta di riparto strutturata su criteri di merito oggettivi, a vantaggio dell’intera agricoltura nazionale, e a favore della quale si e’ gia’ espressa la stragrande maggioranza dei territori, per garantire equita’ e risposte agli agricoltori e alle imprese agricole di tutta italia. questo, per superare una situazione di stallo che in alcun modo e’ basata, come si tenta di far credere, su una spaccatura tra nord e sud. insistere su una posizione di chiusura pregiudiziale rischia di procurare un grave danno al nostro paese e all’agricoltura italiana. bisogna fare presto perche’ ogni giorno che passa si traduce in un rallentamento per il nostro sistema agricolo e agroalimentare a fare gli investimenti necessari a essere piu’ resiliente, competitivo e organizzato”, concludono le 15 regioni. maggiori informazioni qui https://bit.ly/3y4SDg4