LAVORO: MARETTI (LEGACOOP AGROALIMENTARE), ITS PIU’ FORTI E QUALIFICATI CONTRO MISMATCH COMPETENZE

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la riforma degli its (istruzione tecnica superiore) procedera’ a livello parlamentare da questa settimana alla camera con emendamenti del governo, affinche’ possano essere utilizzati i fondi, pari a un miliardo e mezzo, messi a disposizione dal pnrr per incrementare, tra l’altro, le iscrizioni e formare i docenti ha annunciato il capo della segreteria tecnica del ministero dell’istruzione francesca PUGLISI nel corso dell’incontro organizzato da legacoop agroalimentare sul tema “ambiente, lavoro il futuro che verra”, cui hanno preso parte, fra gli altri, il presidente di legacoop mauro LUSETTI, il presidente di legacoopVagroalimentare cristian MARETTI, il presidente di granarolo giampiero CALZOLARI, antonio ZAMPIGLIA, responsabile lavoro legacoop. il convegno e’ stata l’occasione per presentare la collaborazione tra legacoopagroalimentare e la societa’ randstad, presente con l’amministratore delegato marco CERESA ed alcuni ricercatori. legacoop agroalimentare ha scelto il tema dell’incontro in considerazione del fatto che “ora si profila lo spazio per una ripartenza dinamica, facendo leva sulle eccellenze, per avviare, in corrispondenza con il significativo rilancio degli investimenti sulla spinta delle risorse del next generation eu, un percorso di sviluppo di lungo periodo sempre piu’ orientato alla sostenibilita’. ma – sottolinea l’associazione – c’e’ il rischio che la persistente difficolta’ di reperimento di alcune figure professionali coerenti con le esigenze poste dall’evoluzione produttiva ed organizzativa del settore rappresenti un collo di bottiglia ed un ostacolo alla crescita. per questo – a giudizio di legacoop agroalimentare – e’ necessario un cambiamento che coinvolga tutta la filiera dell’istruzione, in particolare istituti tecnici e licei” dall’analisi compiuta da randstad emerge con chiarezza un bisogno pressante, anche nel comparto agroalimentare, di addetti qualificati per un nuovo tipo di mansioni a fronte, peraltro, di un numero decrescente di giovani che si affaccia al mondo del lavoro. “attraverso questa ricerca – ha spiegato MARETTI – intendiamo sperimentare su di noi l’attitudine al cambiamento e mettere a fuoco meglio le nostre esigenze. questi incontri – ha aggiunto – li facciamo per poter far fare un passo avanti e avere una ricetta in piu per risolvere un problema. lo studio che randstad ha elaborato ci offre la possibilita’ di avere un quadro piu’ chiaro del nostro settore in continuo cambiamento e anche per questo le adeguate competenze all’interno delle cooperative diventano fondamentali per poter valorizzare al massimo anche gli investimenti tecnologici che le imprese si apprestano a fare. l’europa ci offre con il next generation eu una grande possibilita’ di crescita che le nostre associate sapranno tradurre in progetti concreti’ la vera crisi e’ l’inconpetenza”, ha concluso MARETTI citando EINSTEIN. secondo ZAMPIGLIA gli its possono anche essere utilizzati per la riqualificazione delle figure professionali mature. tuttavia non di sola tecnica si vive ha sottolineato CALZOLARI nell’auspicare un’innalzamento del livello di cultura generale degli addetti. molto soddisfatto per la qualita’ dei temi affrontati nel corso dell’incontro si e’ detto LUSETTI. il presidente di legacoop e’ tornato sui temi delle false cooperative sostenendo che la battaglia contro queste forme deve “avere continuita’ redigendo uno statuto del lavoro in cooperativa”. in occasione dell’incontro legacoop agroalimentare ricorda che “con un fatturato di oltre 500 miliardi di euro e quasi 4 milioni di occupati, la filiera agroalimentare estesa (comparto agricolo, industria alimentare, distribuzione e horeca) rappresenta il primo settore economico del nostro paese. la pandemia di covid-19 ha colpito il settore in maniera relativamente ridotta, con una contrazione del 4% in termini di valore aggiunto su base annua”. la ricerca di randstad ha preso in esame le industrie alimentari e delle bevande (escludendo agricoltura e commercio di prodotti alimentari), concentrandosi sui 10 profili per i quali si registrano le maggiori difficolta’ di reperimento a fronte di assunzioni pianificate. in termini percentuali, guidano la classifica i tecnici dell’organizzazione e della gestione dei processi produttivi (75% di difficolta’ di reperimento), seguiti dai meccanici e montatori di macchinari industriali (47%), dai tecnici della produzione e preparazione alimentare (46%), dagli operai specializzati addetti a panificazione e produzione di pasta (43%), da artigiani e operai specializzati nelle lavorazioni casearie (36%). . “il nostro territorio e’ ricco di storia e di cultura anche nel settore della produzione agroalimentare, che ha rappresentato per tanto tempo il nostro carattere distintivo e che oggi costituisce ancora un asset estremamente importante per la nostra economiae’ un settore oggi pronto ad accogliere competenze e profili in grado di rispondere a un mercato in piena espansione fra tradizione e trasformazione organizzativa e digitale. la formazione rimane uno strumento fondamentale per poter soddisfare l’importante richiesta di figure professionali che al momento mancano all’appello”, ha affermato CERESA . come si spiega la difficolta’ di reperimento dei profili ricercati? da un’indagine interna effettuata da randstad risulta che “il motivo piu’ indicato come causa di mismatch di competenze e’ la sottoqualificazione dei lavoratori dal punto di vista tecnico/scientifico (57,8%), seguita dalla scarsa capacita’ di aggiornarsi e tenersi al passo con i cambiamenti tecnologici e/o organizzativi (31,1%), da altri motivi (27%), dalle scarse capacita’ di ascolto e di percezione degli obiettivi (22,5%), dalle limitate attitudini relazionali, di negoziazioni, di capacita’ di risolvere situazioni (22,3%). un ruolo importante, per colmare questi gap, puo’ essere svolto dagli istituti tecnici superiori. quelli attivi in ambito agroalimentare sono 18, collocati in 12 regioni (in testa la lombardia con 4 its, seguita dalla sicilia con 3, dal lazio con 2), ognuno dei quali ha la possibilita’ di caratterizzare i percorsi formativi adattandoli alle esigenze del mercato di riferimento. nell’ambito innovazione/circolare/green, tra i percorsi piu’ innovativi sono da segnalare: tecnico superiore per lo sviluppo innovativo, l’automazione e il packaging per il comparto agroalimentare delle filiere cerealicola, lattiero casearia e ortofrutticola (campobasso); tecnico superiore nelle produzioni ortofloricole di qualita’ ed ecosostenibili (bari); tecnico superiore nell’applicazione di tecnologie 4.0 nelle filiere agroalimentari (bari); tecnico superiore per le certificazioni e la tutela dell’agrifood con tecnologie innovative (bari); agribusiness manager e salvaguardia ambiente (treviso). la via da perseguire e’, in generale, quella di ampliare e rafforzare la capacita’ formativa degli its, in linea con i fabbisogni professionali espressi dalle imprese. un passo in questa direzione puo’ essere rappresentato dalla riforma del sistema its, inserita nel pnrr, che prevede l’incremento degli iscritti da 5.097 a 18.750 e dei diplomati da 3.761 a 5.250, il potenziamento dei laboratori con tecnologie 4.0, la formazione dei docenti perche’ siano in grado di adattare i programmi formativi ai fabbisogni delle aziende locali, lo sviluppo di una piattaforma digitale nazionale per le offerte di lavoro rivolte agli studenti in possesso di qualifiche professionali. per rendere piu’ efficace il percorso di riforma, nello studio si forniscono alcuni spunti di policy che sarebbe opportuno adottare sugli its: un rapporto con le universita’ basato sul dialogo e non sulla concorrenza, anche premiando le universita’ che attuano percorsi virtuosi insieme agli its (es. percorsi 2 + 1, con conseguimento doppio titolo di studio); sostenere una gemmazione dei percorsi tra regioni, favorendo la contaminazione e la diffusione di best practices sul territorio nazionale; la semplificazione a partire dalla forma giuridica (fondazione in partecipazione), fino ad arrivare alla continuita’ di finanziamento, affrancandosi dalla logica del bando su base annuale; favorire l’evoluzione degli its in centri di ricerca e sviluppo dell’area tecnologica di riferimento, in collaborazione con le imprese e i distretti in cui operano. il focus propone, inoltre, un nuovo possibile paradigma per l’organizzazione del lavoro: le ‘costellazioni’ di professioni, distinte in professioni emergenti trasversali, professioni centrali e professioni specialistiche. tra le prime figurano: esperto in irrigazione selettiva, esperto di blockchain per il monitoraggio, rilevatore di emissioni di gas serra, broker delle tecnologie per sistemi ottimali di gestione a distanza (dall’irrigazione, ai robot, ai droni), produttore di biochar dalla gassificazione delle potature. tra le seconde l’agronomo dell’agricoltura rigenerativa, il progettista per la mappatura delle filiere, l’imprenditore/tecnico gestionale della circolarita’, il tecnico di gestione della filiera, lo specialista dell’informazione certificata. infine le professioni specialistiche: tecnico della permacultura, ambasciatore vitivinicolo della sostenibilita’, gestore di fattorie verticali, informatico, progettista di app per la riduzione dello spreco alimentare, produttore di concimi ecosostenibili, addetto alla prevenzione e gestione degli incendi”.