(riproduzione riservata)
“con il primo via libera formale dell’ue al pnrr dell’italia, oggi si apre realmente una fase nuova per ‘ristrutturare’ e rilanciare il paese in un’ottica piu’ sostenibile, digitale e resiliente. a disposizione ci sono ben 191,5 miliardi, a cui si aggiungono i 30 miliardi del fondo complementare al piano, che dovranno servire anche al sostegno dell’agricoltura, garante dell’approvvigionamento di cibo, e allo sviluppo tecnologico e ambientale delle aree rurali, che rappresentano oltre il 50% della superficie nazionale con 11 milioni di cittadini”, sostiene in un comunicato cia-agricoltori italiani, in occasione dell’incontro a roma tra il presidente del consiglio mario DRAGHI e la presidente della commissione europea ursula VON DER LEYEN, per annunciare l’ok dell’esecutivo ue al recovery plan nazionale, a cui seguira’ quello del consiglio entro un mese. “intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile, come chiede l’europa, vuol dire riconoscere finalmente la centralita’ dell’agricoltura, il cui ruolo si evolve oggi in molte direzioni. c’e’ la funzione produttiva del settore, che resta evidentemente prioritaria, come dimostrato in questo anno di pandemia. ma l’agricoltura contribuisce anche alla tenuta dei territori e, ora, puo’ fare da cardine dello sviluppo integrato del paese, producendo energia da fonti rinnovabili, tutelando il paesaggio e gestendo le risorse idriche, salvaguardando il suolo e le foreste per prevenire il dissesto idrogeologico, migliorando la sostenibilita’ dei processi produttivi con nuove tecnologie digitali, blockchain e rinnovo del parco macchine per non inquinare”, ha detto il presidente nazionale di cia, dino SCANAVINO. “parliamo di un progetto nazionale di manutenzione del territorio, per il quale sono necessari robusti investimenti nelle infrastrutture, nei servizi e nella digitalizzazione, a partire dalle aree interne dove ancora nel 40% delle case non arriva il wi-fi. la ripartenza dell’italia ha bisogno di progetti concreti e innovativi, realizzabili con tempi certi e monitorabili, con il contributo degli agricoltori italiani, custodi della terra e sentinelle del territorio, insieme a tutte le forze economiche e sociali del paese”, ha concluso SCANAVINO.