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“francesco VINCENZI, 43 anni, imprenditore agricolo del modenese, e’ stato confermato, all’unanimita’, presidente di anbi-associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue da un consiglio nazionale molto piu’ giovane e con una maggiore presenza femminile; vicepresidenti sono stati eletti vito BUSILLO (campania), stefano CALDERONI (emilia romagna), vittorio VIORA (piemonte)”, rende noto l’anbi, che prosegue: “nel suo intervento VINCENZI, dopo aver ricordato la tragica alluvione nel nord europa, ha indicato alcune sfide, che attendono il mondo dei consorzi di bonifica ed irrigazione; innanzitutto, il piano nazionale di rilancio e resilienza (pnrr), per cui e’ necessario accelerare i tempi burocratici, pur nell’assoluto rispetto delle leggi, per rispettare il cronoprogramma”. “dobbiamo metterci al passo con il resto del mondo”, ha chiosato il presidente di anbi. “un secondo obbiettivo e’ quello dell’innovazione nel segno della sostenibilita’, condizione indispensabile per la competitivita’ delle imprese italiane e agricole, in primis”, sottolinea l’anbi. “ci vuole quindi un nuovo modello di sviluppo, alternativo a quello della cementificazione certificata dai dati diffusi in questi giorni e che abbia al centro la salvaguardia del territorio, incrementandone la resilienza attraverso un’indispensabile manutenzione straordinaria della rete idraulica”, ha affermato il presidente di anbi, nell’aggiungere che “c’e’ poi il capitolo mezzogiorno, dove bisogna soprattutto migliorare la capacita’ di spesa per non perdere le straordinarie opportunita’, che stanno arrivando e che continueranno anche dopo il pnrr”. “per raggiungere questi obbiettivi e’ necessario implementare il dialogo con la societa’ civile ad iniziare dalle best practices, patrimonio del mondo della bonifica, nonche’ proseguire nella nostra capacita’ di fare sistema”, ha concluso VINCENZI. “infine, e’ stato confermato anche l’impegno umanitario di anbi a sostegno dell’associazione mais onlus per la realizzazione di infrastrutture idriche in africa”, sottolinea l’anbi.