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“la mancata proroga dei permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari gia’ presenti in italia mette a rischio la vendemmia, la raccolta della frutta e degli ortaggi ma anche delle olive, con le imprese che rischiano di trovarsi a ranghi ridotti in un momento delicatissimo della stagione, proprio mentre si discute l’ipotesi di introdurre il green pass sui luoghi di lavoro, lancia l’allarme il presidente della coldiretti ettore PRANDINI che ha scritto una lettera al ministro dell’interno luciana LAMORGESE per chiedere un intervento immediato capace di dare risposte alle esigenze delle aziende agricole per le quali il momento della raccolta rappresenta il frutto di investimenti economicamente rilevanti dell’intera annata agraria che per nessun motivo possono andare perduti”, rende noto un comunicato. “da qui la necessita’ di prorogare – spiega PRANDINI – i permessi di soggiorno scaduti lo scorso 31 luglio almeno fino al 31 dicembre 2021, onde evitare che molti lavoratori siano costretti a tornare nel loro paese. si tratta peraltro di operai agricoli stagionali qualificati che ormai da anni – sottolinea la coldiretti – sono impiegati sul territorio nazionale, tanto da essere diventati indispensabili per l’attivita’ di molte aziende nostrane, con cui in molti casi sono nati rapporti anche di amicizia”, continua il comunicato. “per rassicurare il sistema produttivo – continua PRANDINI nella missiva a LAMORGESE – e’ importante anche anticipare la pubblicazione del decreto flussi per il 2021 che possa consentire gia’ dai primi di settembre la presentazione sia delle istanze per lavoro stagionale che le richieste di conversione dei permessi stagionali”, aggiunge il comunicato. “due provvedimenti necessari – ricorda PRANDINI – anche per evitare il rischio dell’infiltrazione nel mercato del lavoro agricolo di persone senza scrupoli che potrebbero sfruttare la difficolta’ delle aziende, anche approfittando dei problemi causati dalla pandemia”. “a livello nazionale viene ottenuto da mani straniere piu’ di un quarto del made in italy a tavola, con 368mila lavoratori provenienti da ben 155 paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura, fornendo il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il dossier di idos al quale ha collaborato la coldiretti”, spiega il comunicato. “ma per salvare le produzioni made in italy occorre anche – aggiunge la coldiretti – dare la possibilita’ a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter lavorare nei campi attraverso una radicale semplificazione del voucher agricolo. un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce piu’ deboli della popolazione sono in difficolta’”, sottolinea il comunicato. “con appena lo 0,3% degli infortuni da covid 19 che hanno interessato il settore dell’agricoltura, il lavoro in campagna e’ peraltro e’ il piu’ sicuro grazie all’attivita’ all’aperto e alla possibilita’ di mantenere le distanze anti contagio”, conclude il comunicato.