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“la filiera agroalimentare puo’ avere un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale in africa”, ha affermato luigi SCORDAMAGLIA, consigliere delegato di filiera italia intervenuto – informa un comunicato di filiera italia – durante l’open forum sulla sostenibilita’ del g20 dell’agricoltura. “ad inizio della pandemia una delle preoccupazioni principali per i paesi africani e’ stato quello dell’interruzione delle importazioni alimentari”, ha detto SCORDAMAGLIA. “oggi in africa, infatti, si importa il 90% dei consumi alimentari”, spiega il comunicato. “questo rallentamento ha invece provocato un aumento della produzione agricola interna al continente e anche nel continente africano durante la fase acuta della pandemia il settore agricolo ha fatto da cuscinetto per le famiglie a basso reddito del continente africano”, ha sottolineato il consigliere delegato di filiera italia. “in alcuni paesi l’aumento di quelle impegnate in attivita’ agricola ha toccato il 20%”, precisa il comunicato. “al centro dell’intervento di SCORDAMAGLIA, quindi, le possibili sinergie fra i due paesi e l’affermazione di un modello utile a costruire filiere piu’ giuste e competitive”, evidenzia il comunicato, nel sottolineare che “l’europa, e l’italia in particolare, oggi possono fare tantissimo per questo paese”. “l’africa rappresenta il 24% della superficie agricola utilizzabile a livello mondiale e secondo il consigliere delegato ‘ha un enorme potenziale produttivo agricolo che rimane pero’ inespresso a causa delle gravi inefficienze logistiche, infrastrutturali e di trasformazione industriale che impediscono la creazione di valore aggiunto legato alla trasformazione'”, riporta il comunicato. “assenza di reti di trasporto, mancanza di una adeguata catena del freddo e tecniche di coltivazioni inefficaci costringono i paesi africani a dipendere dall’importazione dei prodotti alimentari e di prima necessita’ ed impedisce lo sviluppo economico e sociale che tale settore potrebbe dare”, precisa il comunicato. “l’europa, e l’italia in particolare, hanno invece quello che serve allo sviluppo del settore agroalimentare africano”, ha ricordato il consigliere delegato. “con una superficie agricola di soli 13 milioni di ettari l’italia ha il record assoluto del valore aggiunto agricolo prodotto con oltre 32 miliardi di euro che diventano 60 considerando tutta la filiera agroalimentare italiana”, sottolinea il comunicato. “esistono due modelli possibili di sviluppo agroalimentare”, ha affermato SCORDAMAGLIA, che ha proseguito: “uno improntato all’accaparramento ed impoverimento delle terre africane e uno che lavora in sinergia producendo qualita’ e quantita’ in maniera sostenibile. il modello speculativo non e’ un modello perseguibile perche’ in una sola generazione a livello mondiale abbiamo perso 93 milioni di ettari di suolo. il modello che riconosce alla terra il valore di bene prezioso e’ invece quello corretto, quello che l’italia puo’ mettere a disposizione dei paesi africani e che sta gia’ mettendo in atto”. “sono infatti gia’ molti i progetti concreti avviati: bonifiche ferraresi che e’ la piu’ grande e moderna azienda agricola italiana, insieme ad eni e coldiretti e filiera italia hanno lanciato un progetto agricolo integrato che ha gia’ interessato alcuni paesi agricoli e ne interessera’ a breve altri”, informa il comunicato, che precisa: “il ghana, ad esempio, con la produzione di pomodori in serra, il congo con la produzione di ricino per rinnovabili, il kenya dove siamo in una fase di analisi di mercato e di analisi pedologica per identificare le colture ottimali da sviluppare”. “un modello di cooperazione che va oltre quello tradizionale assistenzialistico in cui a vincere sono le aziende africane ma anche quelle italiane”, ha evidenziato SCORDAMAGLIA. “filiera italia ha partecipato all’open forum come unica rappresentante del settore agroalimentare insieme alle associazioni agricole”, afferma il comunicato, nel ricordare che “durante i giorni del forum filiera italia e coldiretti animeranno in piazza santa croce uno spazio d’incontro e dibattito per illustrare alle delegazioni dei paesi del summit l’agricoltura che verra’ e il suo ruolo nel rilancio dell’economia colpita dalla pandemia covid, ma anche nella tutela dell’ambiente”.”in serata presso lo spazio sono stati ospiti di filiera italia e coldiretti il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale janusz WOJCIECHOWSKI, il direttore generale dell’organizzazione delle nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura QU dongyu, il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali stefano PATUANELLI, il presidente della regione toscana eugenio GIANI, il sindaco di firenze dario NARDELLA, il vicedirettore generale della fao, maurizio MARTINA, oltre ai rappresentanti istituzionali delle delegazioni del g20″, conclude il comunicato.