INAC-CIA FESTEGGIA 50 ANNI INTERVENTI DI TRIDICO, SCANAVINO, BARILE, DEL CARLO, FRANCIA E RAVAGNAN

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“ogni anno, dal 1970, l’inac-istituto nazionale assistenza cittadini promosso dalla cia-agricoltori italiani, assiste circa un milione di cittadini su welfare e pensioni mentre oltre 600 uffici e 1000 addetti creano la rete capillare che inac-cia stende su tutto il territorio nazionale”, lo ha reso noto il patronato in occasione delle celebrazione del cinquantesimo anno di vita. all’incontro, che si e’ svolto nella sede dell’angelicum sono intervenuti il presidente dell’inps pasquale TRIDICO, presidente nazionale di cia-agricoltori italiani, dino SCANAVINO, il presidente dell’associazione pensionati della cia aessandro DELCARLO, il presidente di agia-cia stefano FRANCIA e il direttore generale della cia claudia MERLINO. il presidente della repubblica sergio MATTARELLA ha inviato un messaggio cosi’ come ha fatto il ministro del lavoro andrea ORLANDO, impossibilitato a partecipare, ma che incontrera’ i vertici inac il 23 settembre. i lavori sono stati introdotti dal presidente di inac, antonio BARILE e dal direttore generale laura RAVAGNAN. lo stress test della pandemia ha confermato la positiva ricaduta del buon rapporto tra inps e patronati ma ha anche mostrato la necessita’ di cambiamenti, ha sottolineato TRIDICO. in realta’ il patronato inac, nasce molto prima del riconoscimento avvenuto nel 1971. la nascita dell’istituto risale infatti al 1957 quando il presidente dell’ alleanza contadini emilio SERENI si reco’ dal notaio per fondarlo “convinto che il mondo agricolo dovesse avere un istituo di patronato autonomo per assistere e tutelare i contadini e i coltivatori nel conseguimento dei diritti sociali. “questo 2021 segna il 51 anno di lavoro la pandemia ci ha obbligato a far slittare questo evento che volevamo svolgere in presenza, per ringraziare tutti gli operatori che hanno reso possibile la nostra storia di successo”, ha detto BARILE. proprio in questi ultimi due anni, drammatici per il tessuto sociale del paese, la nostra attivita’ di patronato ha rappresentato per milioni d’italiani un’ancora di salvataggio, consentendo loro di accedere a quelle misure di sostegno economico, varate dallo stato. i nostri uffici hanno presentato oltre 700.000 pratiche, un record”, ha proseguito. “la nostra attivita’ quotidiana tra le persone e per le persone non si esaurisce istruendo pratiche e dando consulenza, ma ascoltando i reali bisogni delle persone”, ha spiegato BARILE, nel sottolineare che “siamo per questo interlocutori credibili per fare proposte e portare istanze alla politica e alle istituzioni, in materie complesse come quelle previdenziali e assistenziali”. BARILE ha sottolineato piu’ volte il ruolo che corpi intermedi come il patronato inac hanno nel supportare le istituzioni e i decisori politici con proposte concrete grazie alla conoscenza del territorio. il tema del ruolo essenziale dei corpi intermedi, messo in discussione dai sostenitori della democrazia diretta, e’ stato ripreso sia da SCANAVINO sia da DELCARLO sia da FRANCIA. RAVAGNAN ha, tra l’altro, affrontato il tema della qualita’ dei servizi offerti dai patronati. “il parlamento – ha detto – deve intervenire e ripensare il quadro sul finanzamento, su come premiare la qualita’ dei nostri servizi anche, eventualmente, attraverso un contributo per la realizzazione degli applicativi informatici e deve ripensare alle regola del fondo e alle modalita’ della sua erogazione”.