COMMISSIONE UE PUBBLICA PROSPETTIVE A BREVE TERMINE DEI MERCATI AGRICOLI UE PER AUTUNNO 2021

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“il settore agroalimentare dell’ue deve far fronte all’impennata dei prezzi delle materie prime, in particolare a causa della ripresa delle economie dell’ue, degli stati uniti e della cina”, afferma un comunicato della commissione europea, che prosegue: “l’aumento dei prezzi dell’energia e dei trasporti e le conseguenze della diffusione della variante delta del covid-19, in particolare in asia, stanno avendo un impatto dirompente sulle catene di approvvigionamento in tutto il mondo. in questo contesto di tensioni, l’edizione autunnale 2021 del rapporto di previsione a breve termine, pubblicata oggi dalla commissione europea, presenta una panoramica dettagliata delle ultime tendenze e ulteriori prospettive per ciascuno dei settori agroalimentari coperti. la produzione cerealicola dell’ue e’ in aumento, con una proiezione di 294,8 milioni di tonnellate per il 2021/22, un aumento del 5% rispetto allo scorso anno. questa crescita e’ sostenuta principalmente dalla ripresa della produzione di grano, stimata in 131 milioni di tonnellate, l’11,9% in piu’ rispetto allo scorso anno. con prezzi elevati e condizioni favorevoli per i pascoli nell’ue, l’uso di cereali per l’alimentazione dovrebbe essere stabile per il 2021/22, a 162,2 milioni di tonnellate. la produzione di semi oleosi dell’ue si e’ ripresa dal minimo dello scorso anno, stimata a 30,4 milioni di tonnellate per il 2021/22, un aumento del 10% rispetto al 2020/21. allo stesso modo, la produzione ue di colture proteiche dovrebbe raggiungere i 4,8 milioni di tonnellate nel 2021/22, con un aumento dell’11,3% anno su anno. cio’ e’ dovuto principalmente ad un aumento dell’area del 13,4%. per quanto riguarda la barbabietola da zucchero, la previsione per il 2021/22 e’ piu’ favorevole rispetto alla scorsa stagione, con una previsione di resa di 75,1 tonnellate per ettaro. la produzione di barbabietola da zucchero dell’ue potrebbe raggiungere i 113 milioni di tonnellate, con un aumento del 13,6% rispetto alla stagione precedente. nel complesso, con prospettive positive e prezzi elevati, i coltivatori di seminativi dovrebbero essere in grado di assorbire l’aumento dei prezzi dei fattori di produzione. si prevede che la produzione di olio d’oliva dell’ue sara’ di 2 milioni di tonnellate per il 2021/22, allo stesso livello dell’anno scorso. la buona annata attesa e’ stata ostacolata da un’estate calda e secca in alcuni paesi produttori. le esportazioni dell’ue dovrebbero aumentare nel 2021/22 e potrebbero raggiungere le 860.000 tonnellate. per quanto riguarda le mele, la produzione dell’ue dovrebbe aumentare del 10% nel 2021/22, raggiungendo i 12,5 milioni di tonnellate. questo aumento deriva principalmente dalla produzione polacca, con un aumento della superficie coltivata e condizioni meteorologiche favorevoli. cio’ mettera’ sotto pressione i prezzi, ma i consumi rimarranno forti. si prevede un calo del 3% per la produzione di arance dell’ue, che raggiunge i 6,4 milioni di tonnellate, trainata da un calo della produzione italiana a causa delle condizioni meteorologiche avverse. in termini di consumo, quello di arance fresche resta elevato, sostituendo il consumo di succo d’arancia trasformato. la situazione dei mercati dei prodotti animali e’ mista. i prezzi nei settori delle carni bovine, avicole e lattiero-caseari sono buoni. tuttavia, con l’aumento dei prezzi dei mangimi e degli input, i margini dei produttori potrebbero essere ridotti. quest’anno i grandi allevamenti lattiero-caseari e bovini dovrebbero beneficiare della buona disponibilita’ di erba. si prevede che la raccolta di latte dell’ue aumentera’ dello 0,3% nel 2021, rispetto all’anno precedente. la mandria da latte dovrebbe diminuire dello 0,9%. tuttavia, potrebbe essere compensato dalla crescita dei rendimenti, in aumento dell’1,3%, inferiore a quanto originariamente previsto. attualmente il formaggio continua a essere la principale opzione di lavorazione, sostenuto dalla crescita delle esportazioni. nel complesso, le esportazioni di formaggi dell’ue potrebbero aumentare del 4% nel 2021. tuttavia, si stima che l’uso interno cresca solo dello 0,5%. le vendite al dettaglio potrebbero diminuire con un aumento degli usi dei servizi di ristorazione. cio’ dovrebbe portare a un aumento della produzione di formaggio di circa l’1%, con un previsto rallentamento rispetto agli attuali tassi di crescita. per quanto riguarda il burro, la produzione ue dovrebbe rimanere stabile nel 2021, in aumento dello 0,1% rispetto al 2020. il consumo potrebbe crescere in modo simile al formaggio, di circa lo 0,6%. si prevede che la produzione di carne bovina nell’ue diminuira’ moderatamente, con un calo dello 0,5% nel 2021. cio’ e’ dovuto principalmente a una riduzione della mandria di vacche unita a una minore domanda nel servizio di ristorazione. le esportazioni verso mercati di alto valore come giappone, norvegia e hong-kong sono in aumento, il che dovrebbe portare a un aumento complessivo del 2% per le esportazioni di carne bovina nel 2021. il mercato delle carni suine dell’ue sta affrontando difficolta’, con un significativo aumento della produzione (+4,1%) nella prima meta’ del 2021, combinato con un rallentamento della domanda. cio’ ha portato a un calo dei prezzi, con i produttori che devono far fronte a costi elevati. tuttavia, l’aumento della produzione dovrebbe rallentare, con una crescita della produzione annua nel 2021 dell’1,7%. anche il settore avicolo sta attraversando una situazione difficile, con effetti duraturi dell’influenza aviaria, ridotta della domanda di servizi alimentari e costi elevati dei mangimi. si prevede che la produzione diminuira’ dello 0,9% nel 2021. le esportazioni dell’ue risentono dei divieti relativi all’influenza aviaria, con un calo del 5% nel 2021. infine, la carne ovina e caprina dell’ue deve far fronte a carenze di approvvigionamento sia a livello dell’ue che a livello mondiale; portando a prezzi elevati. si prevede che la produzione dell’ue aumentera’ dell’1,3% nel 2021. in termini di commercio, i prezzi elevati e la carenza di approvvigionamento mantengono i prodotti nell’ue, limitando il commercio di carne ovina e caprina”. il rapporto e’ disponibile al link https://bit.ly/3iDXL4H.