(riproduzione riservata)
“siamo al paradosso: il nome di un luogo determinato che designa una dop, come il paese di prosecco, rischia di essere utilizzato come menzione tradizionale di un prodotto che nulla ha a che vedere con tale luogo”, afferma paolo DE CASTRO, coordinatore del gruppo s&d alla commissione agricoltura del parlamento europeo, in una interrogazione prioritaria presentata oggi al commissario all’agricoltura ue, janusz WOJCIECHOWSKI. “il governo di zagabria ha recentemente presentato domanda di protezione della menzione tradizionale ‘prosěk’, ma l’unione, gia’ nel 2009 ha registrato la dop ‘prosecco’ riconoscendo che i primi documenti in cui si cita un vino prosecco parlano di un vino bianco che ha origine in particolare nel territorio del paese di prosecco, in provincia di trieste”, ricorda DE CASTRO, che prosegue: “ma non e’ tutto: esistono infatti cartografie ufficiali, risalenti al XVI secolo, dove il paese di prosecco veniva chiamato prosek nell’allora amministrazione dell’impero austro-ungarico, confermando come ‘prosek’ altro non sia che la traduzione di ‘prosecco’”. da qui la richiesta di chiarimento rivolta dall’eurodeputato pd al commissario ue: “il commissario e’ a conoscenza di questi elementi? ha valutato se non creino confusione nel consumatore, prima di pubblicare nella gazzetta ufficiale ue la domanda di protezione della menzione tradizionale ‘prosek’?”, chiede DE CASTRO. e a questo punto, aggiunge DE CASTRO, “come intende garantire la corretta applicazione della legislazione ue da parte degli stati membri, rafforzando il rispetto del diritto comunitario in materia di indicazioni geografiche?”. “continuiamo a lavorare sulla base di evidenze concrete per scongiurare che la denominazione protetta ‘prosecco’, una delle piu’ emblematiche a livello ue, diventi oggetto di imitazioni e abusi, in particolare nell’unione europea”, conclude l’europarlamentare pd.