RISORSE IDRICHE: VINCENZI (ANBI), NECESSARIO PIANO NAZIONALE INVASI PER TRATTENERE ACQUE DI PIOGGIA

(riproduzione riservata)

“con un’immagine ad effetto sono chiamate ‘bombe d’acqua’ ma, se si escludono i violenti e talvolta tragici eventi estremi, non sta piovendo piu’, in maniera utile, su umbria, abruzzo e puglia: lo segnalano i dati raccolti nel report settimanale dell’osservatorio anbi sulle risorse idriche, che registra come, in settembre, sull’umbria siano mediamente caduti solo mm. 21,6 di pioggia (mm.24,1 in agosto), scendendo addirittura a mm. 4,75 nelle zone meridionali della regione; solo 12 mesi fa erano piovuti mm. 101,53!”, rende noto l’anbi, che prosegue: “peggio ancora va in abruzzo, i cui pluviometri superano il -90% dopo il -73% di agosto e l’invaso di penne segna la peggiore performance dal 2017 (a settembre erano trattenuti solo 0,59 milioni di metri cubi d’acqua) . dati pluviometrici negativi nel mese di agosto anche per le marche (dal -50% di montemonaco a -67,3% di carpegna) con evidenti conseguenze negative sulle portate dei corsi d’acqua, tornati in calo, seppur in vantaggio sul 2019. in puglia, nei primi 8 mesi dell’anno si registrano pesanti deficit pluviometrici con generalizzate caratteristiche di ‘severa siccita”, che sfociano in ‘siccita’ estrema’ nelle province di bari e barletta-andria-trani, toccando anche quelle di brindisi e taranto fino a sconfinare in buona parte della basilicata (fonte: centro meteo puglia)”. “anche in emilia romagna i dati pluviometrici sono largamente negativi: la media regionale delle precipitazioni nel periodo marzo-settembre 2021 e’ la piu’ bassa dal 1961 con un deficit di oltre 200 millimetri nel settore centro-orientale, dove manca all’appello fino al 50% delle piogge; tornano cosi’ a soffrire le portate dei principali fiumi con reno e nure ancora sotto il minimo storico, cosi’ come i bacini piacentini molato e mignano sono scesi ai livelli piu’ bassi dal siccitoso 2017 (fonte: arpae)”, sottolinea l’anbi. “questi dati confermano la necessita’ di un piano nazionale invasi, multifunzionali e perlopiu’ medio piccoli sul modello dei 1000 laghetti proposti con coldiretti per incrementare la percentuale di acque di pioggia trattenute sul territorio ed oggi ferma all’11%”, afferma francesco VINCENZI, presidente di anbi, che aggiunge: “accanto a nuove realizzazioni, bisogna portare a termine le opere incompiute e manutentare i tanti bacini, che hanno la capacita’ ridotta dal progressivo interrimento”. “scendendo nel dettaglio, il nostro piano di efficientamento della rete idraulica del paese prevede, al sud, il disinterrimento di 45 invasi ed il completamento di altri 6, garantendo quasi 2700 posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa 536 milioni di euro; per quanto riguarda il centro italia, sono previsti 36 progetti definitivi per il disinterrimento di altrettanti invasi ed il completamento di altri 6 bacini per un investimento complessivo di circa 186 milioni di euro capaci di attivare oltre 900 posti di lavoro”, precisa massimo GARGANO, direttore generale di anbi. “al nord calano i livelli dei laghi maggiore (ora sotto media) e lario, mentre restano abbondanti le portate del fiume adda, in lombardia”, continua l’anbi, che informa: “resta sostanzialmente stabile la media dei flussi nei corsi d’acqua piemontesi con gli estremi della dora baltea in aumento e della stura di lanzo in decrescita. calano anche le portate del fiume po, largamente sotto i livelli medi e dell’anno scorso, ma che si mantengono comunque su valori superiori alla portata di magra ordinaria. reggono, seppur in leggero calo, i fiumi veneti ad eccezione del piave, che supera i livelli degli anni precedenti, mentre torna ad essere preoccupante la situazione dei fiumi toscani, abbondantemente sotto media e lontani dalle portate del 2020, nonostante la recente ondata di maltempo; l’anno scorso, un piu’ lungo periodo piovoso favori’ importanti portate fluviali per molti giorni”. “nel lazio, il lago di bracciano e’ in calo (-11 centimetri), cosi’ come i fiumi liri e sacco”, rileva l’anbi, che conclude: “in campania, su base settimanale, i livelli idrometrici dei fiumi garigliano, volturno e sarno risultano in diminuzione, mentre stabile e’ il sele, unico superiore alla media del recente quadriennio; i volumi del lago di conza e degli invasi del cilento sono in ulteriore calo. in basilicata, toccata da una tardiva siccita’, gli invasi calano di quasi 10 milioni di metri cubi in una settimana; lo scorso anno, dopo una persistente assenza di piogge estive, la decrescita era stata di solo 1 milione e mezzo di metri cubi in questo periodo. nella confinante e siccitosa puglia, questa settimana l’acqua nei bacini registra -1,5 milioni di metri cubi, mentre quelli sardi segnano il terzo peggior risultato dal 2010 dopo i disastrosi 2016 e 2017 (al 30 settembre 2021 trattenevano 1039,79 milioni di metri cubi)”.