TOSCANA: ALLARME DIPARTIMENTO AGROALIMENTARE E PESCA LEGACOOP PER RECORD COSTI DEI MEZZI PRODUZIONE

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il dipartimento agroalimentare e pesca di legacoop toscana lancia l’allarme sui rischi derivanti dagli aumenti dei costi delle materie prime e dei mezzi tecnici necessari all’attivita’ agricola e chiede un piano di monitoraggio immediato che consenta di salvaguardare la continuita’ aziendale dei soggetti che operano nel settore. “stiamo assistendo – afferma il responsabile del dipartimento agroalimentare e pesca di legacoop toscana massimo CARLOTTI – ad aumenti sproporzionati non solo di gas e petrolio, ma di tutta una serie di materie prime necessarie all’attivita’ agricola e di trasformazione che vanno ad incidere pesantemente sul bilancio delle aziende. le importanti quotazioni di listino su alcuni prodotti cerealicoli come il grano sono state accompagnate da aumenti ben piu’ consistenti dei mezzi tecnici, come i concimi e le sementi, che di fatto ne hanno azzerato gli effetti economici positivi. questo cortocircuito non potra’ essere sanato nel breve periodo ed avra’ ripercussioni pesanti sulle nostre cooperative e sui soci”. la possibile mancanza di tutta una serie di materie prime, unita all’aumento esagerato dei costi, avra’ un impatto negativo sulla quantita’ e sulla qualita’ delle produzioni agricole: “nonostante gli importanti investimenti in percorsi sostenibili ed in innovazione anche agronomica, i fertilizzanti continuano ad essere fondamentali per ottenere qualita’, prodotto e buone rese – continua CARLOTTI – le strutture cooperative hanno stipulato contratti orientati al prezzo e alla qualita’, quindi quest’ultima e’ decisiva per riuscire a ottenere un prezzo migliore”. in serio pericolo anche le consegne di orzo, mais e soia, che rappresentano una parte fondamentale per l’alimentazione dei bovini da latte e da carne. le cooperative di allevamento, molte delle quali hanno intrapreso il percorso biologico, lamentano difficolta’ nel reperimento delle materie prime presso i propri fornitori e aumenti che in alcuni casi superano la soglia del 50%. “variare l’alimentazione animale e’ possibile, pur mettendo in conto una sensibile riduzione della produzione, ma sono soprattutto le implicazioni sanitarie che compromettono il benessere animale che ci preoccupano e che difficilmente potranno essere recuperate nel medio-lungo periodo, anche col ripristino della condizione ottimale”, sottolinea CARLOTTI. una situazione che necessita di interventi politici di forte impatto da parte di tutti i livelli istituzionali: “come legacoop toscana chiediamo soluzioni e strategie condivise, strutturali e di filiera, per trovare un nuovo equilibrio e una via d’uscita a queste difficolta’ – conclude CARLOTTI – chiediamo un immediato piano di monitoraggio che salvaguardi la continuita’ aziendale dei soggetti che operano in questo settore, fortemente messa in discussione da questa situazione, provvedendo, laddove necessario, a programmare un sostegno economico a fondo perduto da parte della politica regionale e nazionale”.