VINCENZI (ANBI), URAGANO MEDITERRANEO INDICA NECESSITA’ DI UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE CIVILE

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“‘il finora sconosciuto arrivo di un cosiddetto uragano mediterraneo sulle regioni meridionali dell’italia, creando gia’ drammatiche conseguenze in sicilia e calabria, evidenzia l’urgenza, dettata dalla crisi climatica, di una politica di prevenzione civile, che deve interessare la societa’ nel suo complesso: dai corretti comportamenti individuali in caso di eventi meteo estremi a nuove tipologie costruttive, da una piu’ equilibrata pianificazione urbanistica ad un grande piano di investimenti per la salvaguardia del territorio. invece, non si riesce neppure ad approvare la legge contro lo sfrenato consumo di suolo, che aumenta esponenzialmente il rischio idrogeologico’: ad indicare l’urgenza di un’assunzione di responsabilita’ collettiva per contrastare l’incedere della crisi climatica e’ francesco VINCENZI, presidente di anbi”, rende noto l’anbi. “sono gli eventi a chiamarci a nuove responsabilita’”, sottolinea massimo GARGANO, direttore generale di anbi, che spiega: “i consorzi di bonifica ed irrigazione sono antenne sensibili alle trasformazioni del territorio e da questa capacita’ e’ nato il piano di efficientamento della rete idraulica del paese, presentato nel 2019 e tassello di una politica di interventi per aumentare la capacita’ di resilienza delle comunita’”. “nel sud italia, in questi giorni in allarme idrogeologico, sono previsti 277 progetti definitivi, cioe’ ad avanzato iter procedurale: 222 interessano la manutenzione e l’adeguamento del reticolo idraulico, lungo oltre 80.000 chilometri, mentre 55 riguardano gli invasi, che sono determinanti per contenere le acque di pioggia, riducendo il rischio di allagamenti e creando, in una logica di multifunzionalita’, riserve idriche per i periodi di siccita’; in questo quadro e’ previsto l’aumento di capacita’ per 45 bacini in attivita’, grazie all’asporto di oltre 68 milioni di metri cubi di sedime depositato sui fondali”, evidenzia GARGANO, che aggiunge: “oltre a cio’, si prevede l’attivazione di 6 serbatoi da anni non completati e la realizzazione di ulteriori 4 per una capacita’ complessiva di oltre 231 milioni di metri cubi. il tutto, grazie ad un investimento di circa 1 miliardo e 900 milioni in grado di garantire quasi 9.500 posti di lavoro”. “come sempre mettiamo la nostra capacita’ progettuale a servizio dei soggetti decisori, invitando a fare presto per uscire dalla sterile logica della dichiarazione dello stato di calamita’ che molto preoccupa anche le giovani generazioni per il loro futuro”, conclude il dg di anbi.