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“e’ un tema di grande interesse, che merita come state facendo egregiamente oggi, di essere approfondito”, ha detto franco POSTORINO, direttore generale di confagricoltura intervenendo oggi all’incontro organizzato dall’accademia dei georgofili e da federcaccia sulla “riforma della pac e la gestione della fauna selvatica”. secondo POSTORINO “per le imprese agricole la riforma della politica agricola comunitaria e’ negativa sotto tutti i punti di vista perche’ ad una contrazione delle risorse si affianca l’aumento della burocrazia, maggiori obblighi, un’interpretazione punitiva del green deal”. “il nostro settore viene trattato come grande inquinatore, dimenticando gli effetti positivi dell’agricoltura nella cattura di co2 e che gran parte del patrimonio boschivo nazionale, che contribuisce ad attenuare il cambiamento climatico nazionale e’ in mano privata”, ha evidenziato POSTORINO, che ha proseguito: “in particolare, per quanto riguarda la fauna selvatica, la legislazione nazionale si rifa’ a regole vecchie di vent’anni fa. ovviamente con un quadro della popolazione profondamente cambiato, senza aver tenuto conto dei suggerimenti della scienza, l’ingestibilita’ della situazione e’ sotto gli occhi di tutti. le soluzioni adottate da regioni e stato sono inadeguate, ne’ la politica e’ stata, finora, capace di mettere in atto interventi adeguati. risultato? incidenti diffusi e non risarciti, la non gestione delle aree protette, l’impossibilita’ degli agricoltori di amministrare le presenze della selvaggina che di fatto alimenta, il depauperamento della popolazione nobile stanziale, che cova a terra; fino ad arrivare alla presenza degli ungulati all’interno dei centri urbani”. “serve urgentemente un nuovo patto capace di riequilibrare le popolazioni seguendo parametri scientifici”, ha affermato POSTORINO, nel precisare che “va, di fatto, ridisegnato radicalmente il modello di gestione della fauna, rendendo gli agricoltori protagonisti, remunerati, della gestione e della programmazione delle presenze venatorie, funzionali al management del territorio e della fauna selvatica, salvaguardando cosi’ le tradizioni della caccia”. “altrimenti, farsi spingere dalle emozioni rischia di creare un far west tra pulsioni ed interessi di parte”, ha concluso POSTORINO.