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“per le cooperative la sostenibilita’ e’ prima di tutto sociale. la transizione ecologica? una strada obbligata ma deve generare opportunita’ e non solo maggiori costi. e’ il quadro di sintesi che emerge dal bilancio di sostenibilita’ di confcooperative elaborato dal professor marco FREY, professore di economia e gestione delle imprese e direttore del gruppo di ricerca sulla sostenibilita’ (sum) della scuola sant’anna di pisa e presentato nel corso della prima giornata della sostenibilita’ organizzata da confcooperative”, rende noto un comunicato di confcooperative, che prosegue: “‘le imprese associate a confcooperative – sottolinea il professor FREY – pur avendo un forte orientamento alla responsabilita’ sociale, hanno intrapreso un percorso nella ricerca della sostenibilita’ che si trova per molte di esse ancora in una fase preliminare. le cooperative piu’ orientate alle opportunita’ della trasformazione nella prospettiva del green deal corrispondono a un terzo del totale, in linea con il dato medio nazionale riferito all’intero sistema imprenditoriale’. il tema della consapevolezza emerge con chiarezza dall’indagine, infatti poco piu’ di un terzo dei rispondenti conosce l’agenda 2030. e’ molto diffusa, inoltre, e’ una forte convinzione che le sfide della sostenibilita’, a partire dal cambiamento climatico, siano molto rilevanti e che le cooperative dovrebbe ampliare di molto le proprie competenze sugli impatti e sulle necessita’ di adattamento ai cambiamenti in atto. nell’economia circolare quasi i due terzi delle imprese sono molto impegnate nella fase piu’ classica del ciclo di vita, quella conclusiva della raccolta e del riciclo; mentre minore e’ l’impegno nelle altre fasi del ciclo di vita, cruciali per un approccio strategico alla circolarita’. sull’energia vi e’ ampio spazio per valorizzare cio’ che confcooperative gia’ mette a disposizione o sta implementando (come le comunita’ energetiche) per le imprese. un quadro analogo emerge nel campo della mobilita’, altra transizione fondamentale nella prospettiva della sostenibilita’. ‘per gestire meglio le sfide della transizione ecologica – sottolinea maurizio GARDINI, presidente di confcooperative – e’ necessario attrezzarsi, sia in termini di pianificazione, sia in termini organizzativi. ad oggi solo una parte delle cooperative e’ pronta per gestire strategicamente la sostenibilita”. le persone, nella prospettiva sociale della sostenibilita’, risultano centrali per le imprese cooperative. vi e’ una grande e diffusa attenzione nei confronti della conciliazione, dell’inclusione, delle pari opportunita’, della stabilita’ occupazionale (con oltre il 68% degli occupati con un contratto a tempo indeterminato), occorre fare ancora di piu’ sul welfare aziendale. cosi’ anche la valorizzazione di genere e generazionale e’ un tema considerato centrale, ma nel cui ambito un numero relativamente limitato di cooperative ha messo in campo un approccio strutturato. occorre proseguire in questo processo per valorizzare le cooperatrici (61% del totale degli occupati del sistema) e i lavoratori internazionali (il 10,2% di provenienza exytra-ue); nonche’ potenziare il ruolo delle donne (23%) e dei giovani (12,4% degli under40) che gia’ oggi guidano le cooperative. l’impegno ancora circoscritto sulle diverse dimensioni della sostenibilita’, si riflette anche sull’evidenziazione delle ricadute competitive degli investimenti in tale ambito. solo chi ha sviluppato un approccio avanzato ha raccolto dei frutti significativi in termiti di competitivita’, soprattutto nel mercato interno, di efficienza e di miglioramento della qualita’ del lavoro. ‘la possibilita’ di valorizzare in termini di posizionamento e di risultati economici l’impegno nei confronti della sostenibilita’ del sistema cooperativo e delle singole imprese – aggiunge GARDINI – e’ una componente importante della sfida che confcooperative ha deciso di intraprendere. gli oltre 3,1 milioni di soci e i piu’ di 527.000 dipendenti del nostro sistema costituiscono una forza importante per il processo di rigenerazione e resilienza della nostra economia. anche a livello settoriale si deve sottolineare la grande potenzialita’ del contributo verso un nuovo modello di sviluppo del sistema cooperativo. l’importante presenza nel comparto agroalimentare, capace di generare un fatturato superiore ai 28 miliardi di euro e di un export rilevante, puo’ costituire una piattaforma chiave per la transizione alimentare del nostro paese; cosi’ come la grande presenza di confcooperativenell’energia e nelle reti (58% delle cooperative in questi comparti appartengono a confcooperative); o ancora il ruolo chiave nel sistema socio-sanitario’. ‘il percorso verso la sostenibilita’ – conclude il presidente di confcooperative – e’ un processo necessario e pienamente in atto che richiede un’accelerazione per valorizzare ancora di piu’ l’importanza e il contributo della cooperazione e dei cooperatori’.”.