(riproduzione riservata)
“definire la ricetta del latte sostenibile tra economia, etica e ambiente e’ un obiettivo strategico per l’italia, che ha una produzione di materia prima tra le prime al mondo per controlli e qualita’, ma soprattutto dal latte ricava formaggi dop che la vedono leader globale, con il grana padano formaggio a denominazione d’origine protetta piu’ consumato al mondo con oltre 5,2 milioni di forme prodotte nel 2020; individuare ed indicare strade per raggiungere questo traguardo e’ il tema del dairy summit 2021 in programma mercoledi’ 10 novembre alla fiera di verona e con collegamento in live streaming che vedra’ protagonisti dei vari dibattiti tra gli altri i ministri delle politiche agricole stefano PATUANELLI e della transizione ecologica roberto CINGOLANI, il governatore del veneto luca ZAIA, i presidenti di coldiretti e confagricoltura ettore PRANDINI e massimiliano GIANSANTI, con le conclusioni affidate a paolo DE CASTRO, europarlamentare, coordinatore del gruppo s&d della commissione agricoltura e sviluppo rurale del parlamento europeo”, afferma un comunicato del consorzio tutela grana padano. “ad attendere le indicazioni del summit, dove portera’ anche una nota di gusto con il riserva distribuito in un corner, sara’ il consorzio tutela grana padano, alla vigilia dell’assemblea generale dove saranno consolidati i tre punti forti della sostenibilita’ complessiva della filiera, la nuova prospettiva che i produttori intendono darsi”, spiega il comunicato. “abbiamo confermato nel periodo della pandemia la sostenibilita’ economica della filiera con una produzione tenuta in equilibrio con la domanda grazie al piano produttivo triennale, che proprio il consorzio tutela grana padano invento’ nel 2004 per affrontare una grande crisi e che, per la sua efficacia, e’ divenuto strumento di orientamento della produzione con la fine delle quote latte”, sottolinea il direttore generale del consorzio di tutela, stefano BERNI, che precisa: “le risorse raccolte con la contribuzione differenziata, cardine di questa strategia, sono spese per scopi promo-pubblicitari in modo da far crescere le vendite di grana padano. oggi il consorzio di tutela sta lavorando alla definizione del piano produttivo 2022-2024 che avra’ l’obiettivo di incrementare ulteriormente il tasso storico di crescita dei consumi”. “fondamentale e’ poi la sostenibilita’ etica, che per il consorzio grana padano significa soprattutto benessere animale, con la filiera da tre anni impegnata in un percorso verso la valutazione annuale obbligatoria del livello di benessere di tutte le 4mila stalle del sistema grana padano”, evidenzia il comunicato. “stiamo lavorando a favore del benessere animale con grande partecipazione di tutto il nostro sistema”, spiega il presidente del consorzio di tutela, renato ZAGHINI, che aggiunge: “questa attivita’ e’ stata svolta nell’attesa che vengano emanati i decreti attuativi del sistema di qualita’ nazionale del benessere secondo lo schema classyfarm del ministero della salute”. “siamo pronti a aderire a questo sistema ufficiale per misurare il benessere animale in modo oggettivo e definito, individuando criteri finalizzati alla cura, allo stato di salute, alla liberta’ di movimento, all’accesso al cibo e all’acqua”, sottolinea ZAGHINI, nel precisare che “diventera’ un obbligo anche per la filiera del grana padano e sara’ pertanto inserito nel disciplinare di produzione e nel piano dei controlli”. “infine, il consorzio grana padano continua ad investire sul fronte della sostenibilita’ ambientale per migliorare l’efficienza dei sistemi produttivi partendo dall’analisi del loro impatto sui territori, comprese le fasi di consumo e gestione dei rifiuti”, spiega il comunicato, che conclude: “l’obiettivo e’ quello di mettere a punto tecniche piu’ sostenibili, avviato con le prime ricerche finanziate nel 2007 e che oggi vede l’attivita’ piu’ significativa nel progetto life ttgg – the tough get going (‘i duri cominciano a giocare’), risultato di un’importante collaborazione tra universita’, start up, aziende produttrici, organismi di formazione e di ricerca italiani e francesi. il progetto si concludera’ con lo sviluppo di un software in grado di valutare l’impronta ambientale dei prodotti e di suggerire l’adozione di soluzioni per ottimizzare le performance di tutto il ciclo produttivo, diventando un modello anche per altri consorzi europei di formaggi dop”.