MANOVRA: CONFAGRICOLTURA CHIEDE LAVORO, INVESTIMENTI E CREDITO PER LA TENUTA DELLE IMPRESE

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“‘gli otto miliardi di euro in piu’ alla dotazione per la riduzione del cuneo fiscale e il taglio dell’irap sono un tassello importante per la tenuta dei consumi, a fronte dell’inflazione crescente per l’aumento del costo delle materie prime, ma proprio per questo e’ altrettanto prioritario salvaguardare la tenuta delle imprese e dell’occupazione’. all’audizione odierna in senato sulla legge di bilancio 2022, il vicedirettore generale di confagricoltura, annamaria BARRILE, ha posto l’attenzione sul tema lavoro, chiedendo misure correttive alla proposta di manovra”, rende noto un comunicato di confagricoltura, nel precisare che BARRILE “in particolare, ha avanzato la richiesta di impiegare una parte della dotazione degli otto miliardi per alleggerire il costo datoriale del lavoro agricolo, riducendo del 50% le aliquote contributive delle imprese agricole e/o prevedendo meccanismi di incentivazione per la trasformazione dei contratti da tempo determinato a indeterminato, dando cosi’ stabilita’ e superando l’attuale meccanismo di alternanza tra tempo determinato e disoccupazione agricola”. “sempre a sostegno dell’occupazione del settore, alla luce delle difficolta’ di reperimento di manodopera connesse alla quarta ondata della pandemia, chiediamo la proroga, anche per il 2022, della misura che consente l’impiego in agricoltura dei percettori del reddito di cittadinanza”, ha aggiunto BARRILE. “sul fronte degli incentivi all’innovazione, confagricoltura chiede che si superino le difficolta’ tecniche che hanno finora precluso la bancabilita’ del credito d’imposta ‘transizione 4.0′, in modo da garantire liquidita’ alle imprese che investono, generando un meccanismo virtuoso di incentivo a proseguire in questa direzione”, continua il comunicato, che sottolinea: “critico, anche rispetto ai piu’ ampi obiettivi green, il giudizio sul taglio delle agevolazioni fiscali sui progetti di transizione ecologica e innovazione digitale 4.0 (dal 15% nel 2022, 10% nel 2024, 5% nel 2024 e 2025)”. “sul fronte dell’accesso al credito, BARRILE ha evidenziato la necessita’ che la totale gratuita’ del rilascio della garanzia non sia soltanto fino ad aprile, come ipotizzato, ma fino a giugno 2022”, informa il comunicato. “il tema della liquidita’ rappresenta uno dei nodi della ripresa post covid: la fine delle moratorie fiscali e bancarie rischia di soffocare le aziende oggi faticosamente in ripresa. proponiamo pertanto che alle imprese agricole sia concessa la rinegoziazione del debito, assistito da garanzie di ismea e di mediocredito centrale”, ha concluso BARRILE.