MANOVRA: ANP-CIA, PENSIONI MINIME A BOCCA ASCIUTTA, SI AUMENTI ASSEGNO A 780 EURO

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“insoddisfazione per pensioni minime e redditi bassi dimenticati, solo parzialmente compensata dai buoni risultati su sanita’ e sociale. la proposta di legge di bilancio per il 2022 sembra una medaglia a due facce, cosi’ anp, l’associazione nazionale pensionati di cia-agricoltori italiani, che ha gia’ presentato delle proposte emendative con l’obiettivo di favorire una stagione di riforme e investimenti, superando le criticita’ della fase pandemica”, rende noto un comunicato dell’anp-cia, che sottolinea: “innanzitutto, la necessita’ di aumentare gli assegni al minimo dagli attuali 515 a 780 euro mensili, oltre alla revisione dei criteri di accesso per la pensioni di cittadinanza, che hanno impedito alla stragrande maggioranza dei pensionati di beneficiarne. a questo si aggiunge la proposta di revisione delle detrazioni e deduzioni per il recupero – almeno – delle spese mediche, come avviene per tutti gli altri cittadini”. “aver dimenticato le pensioni minime ancora una volta appare molto grave, soprattutto in un momento in cui l’inflazione riparte al galoppo e incide sui beni di prima necessita’, insieme ai consistenti aumenti (dal 30 al 50%) delle bollette di gas e luce”, spiega il comunicato, che aggiunge: “viene, invece, considerato da anp solo un mero palliativo l’indicizzazione che portera’ a un aumento di poco piu’ di 9 euro mensili. unico risultato positivo, il riconoscimento del lavoro agricolo usurante agli agricoltori, tale da permettere l’anticipo pensionistico senza penalizzazioni”. “riguardo alle riduzioni fiscali, se – da una parte – anp apprezza la volonta’ di attenuare il carico sulle pensioni (le piu’ tassate d’europa) – dall’altra – auspicava maggiore equilibrio e progressivita’ nelle determinazione delle aliquote”, sottolinea il comunicato, nel precisare che “per i redditi fino a 15mila euro siamo, infatti, ancora fermi al 23%, senza alcun miglioramento per le pensioni basse, mentre sembrerebbero premiati solo i redditi alti, rischiando di ampliare la forbice delle disuguaglianze sociali nel paese”. “positiva, invece, per anp la parte relativa a sanita’ e sociale”, evidenzia il comunicato, che prosegue: “sembra, cosi’, aprirsi una nuova stagione di investimenti per strutture e servizi, nella direzione da sempre auspicata dall’associazione. e’ questa la sfida piu’ importante per i prossimi anni, assieme alla conferma delle azioni di contrasto al covid, vaccini in primis. e’ necessario recuperare tutti i ritardi negli interventi ordinari, che riguardano in particolar modo gli anziani”. “dovra’ essere, quindi, straordinario l’impegno di stato e regioni per spendere bene le risorse, soprattutto quelle del pnrr”, afferma il comunicato, che aggiunge: “senza dimenticare l’applicazione capillare sul territorio dei lea (livelli essenziali di assistenza) e dei leps (livelli essenziali delle prestazioni sociali), insieme a tutte le maggiori priorita’: medicina territoriale e domiciliare, prevenzione oncologica e telemedicina, servizi per la non autosufficienza e le cronicita’, oltre alle case di comunita’”. “se per anp e’ apprezzabile la previsione sul potenziamento del personale sanitario medico e infermieristico, resta ancora da definire il ruolo dei medici di medicina generale, verso i quali c’e’ l’auspicio di un rafforzamento del loro ruolo centrale nell’ambito sia dei servizi di diagnostica che di cura”, conclude il comunicato.