ORTOFRUTTA: CIA, INCONTRO CON PATUANELLI SEI AZIONI CHIAVE PER IL RILANCIO NEL 2022

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“rifinanziare il fondo di solidarieta’ nazionale all’interno della legge di stabilita’, modificare il decreto legislativo 102/2004 contro le calamita’ naturali, ipotizzando strumenti di sostegno piu’ tempestivi e snelli, sostenere la difesa attiva delle colture con un capitolo di spesa dedicato e realizzare un modello efficace di protezione dal rischio. sono queste alcune delle richieste piu’ urgenti per il settore ortofrutticolo nazionale presentate, oggi, da cia-agricoltori italiani al ministro delle politiche agricole stefano PATUANELLI, ricevuto a roma nella sede confederale. una proposta ampia e articolata, quella illustrata da cia, a tutela e supporto di un comparto dalla forte leadership internazionale e che rappresenta il 25% della produzione agricola italiana per un valore di 15 miliardi. eppure, con 350 mila aziende impegnate su oltre 1 milione di ettari, il settore ortofrutticolo resta quello che negli anni ha meno beneficiato di interventi dedicati e utili a fronteggiare rischi e criticita’ costanti”, rende noto un comunicato stampa della cia. “i produttori italiani di frutta e verdura, infatti, espressione di una filiera articolata e diversificata, non solo hanno garantito il necessario approvvigionamento durante le fasi piu’ complesse dell’emergenza sanitaria, ma da tempo fronteggiano indeterminatezza dei mercati, pressione dei prodotti d’importazione, forte squilibrio di filiera con agricoltori privi del giusto reddito e, da ultimo, anche il pesante aumento dei costi di produzione per i rincari sulle materie prime. senza dimenticare le ripercussioni dei cambiamenti climatici, la recrudescenza di avversita’ con meno sostanze attive disponibili e il ripetersi di eventi atmosferici estremi che, ormai da anni, non danno tregua ai campi. un quadro allarmante, dunque, e che pesa sulla sostenibilita’ delle imprese ortofrutticole. basti pensare che solo le gelate tardive hanno procurato, nel 2021, oltre 800 milioni di danni alla frutticoltura estiva e primaverile e che quelli causati dalla cimice asiatica ammontano gia’ a piu’ di 700 milioni di euro”, prosegue il comunicato. “ecco perche’ cia e’ tornata a fare sintesi sulle difficolta’ del comparto, chiedendo al ministro PATUANELLI di intervenire, nello specifico, con sei azioni chiave per il 2022. in primo luogo, serve un ulteriore stanziamento nel fondo di solidarieta’ nazionale in aggiunta ai 160 milioni gia’ approvati dal dl sostegni bis e va incrementata la dotazione per gli interventi utili alla ripresa dalle avversita’ atmosferiche. il d.lgs. 102/2004 va adeguato, poi, alle esigenze dei produttori. bisogna prevedere la tempestiva proroga delle rate di credito per le aziende colpite da calamita’ e strumenti di sostegno che assicurino la necessaria liquidita’ alle aziende nell’anno calamitato. occorre, come terza proposta, occuparsi di difesa attiva delle colture, incentivando investimenti in tecnologie specifiche di protezione sia tradizionali che innovative e multifunzionali, in sistemi attivi di difesa dai ritorni di freddo e per una mitigazione ‘meccanica’ il piu’ possibile automatizzata. per le imprese e’ anche urgente un modello efficace di protezione dal rischio, uno strumento integrato e un fondo mutualistico nazionale per le avversita’ catastrofali in sinergia con gli strumenti assicurativi del secondo pilastro per la prossima programmazione. nella legge di bilancio 2021 va inserito un fondo necessario a garantire la sostenibilita’ economica delle imprese agricole in seguito agli aumenti dei costi di produzione e dei prezzi delle materie prime e vanno monitorati gli atteggiamenti speculativi. infine, bisogna intervenire per garantire la disponibilita’ di manodopera straniera strategica per le attivita’ del comparto, sempre piu’ spesso in sofferenza anche per gli enormi ritardi nella pubblicazione del decreto flussi e di una sanatoria, prevista nel 2020, inefficace”, aggiunge cia. “in piu’ cia ha sottolineato al ministro PATUANELLI l’importanza di un dialogo costante intorno a una strategia nazionale articolata per il settore che predisponga interventi di medio e lungo periodo, anche attraverso una reale operativita’ del tavolo ortofrutticolo istituito al mipaaf. un piano d’azione, dunque, che servirebbe anche a sostenere la competitivita’ e sostenibilita’ delle imprese, migliorare la comunicazione sui diversi sistemi di produzione agricola, finalizzare l’organizzazione e la digitalizzazione delle informazioni di settore, rafforzare la filiera attraverso le organizzazioni di produttori e l’organizzazione interprofessionale nazionale, consolidare il sistema di protezione fitosanitaria che e’ tra gli obiettivi della farm to fork e a migliorare le relazioni extra ue, con l’italia artefice e protagonista di una nuova politica agricola euro-mediterranea trainata dall’ortofrutta in ottica integrativa. al contempo, pero’, occorre un costante monitoraggio e una revisione degli accordi bilaterali europei che finora non hanno soddisfatto pienamente l’esigenza di reciproca tutela economica e fitosanitaria. infine, cia punta alla costruzione di una strategia nazionale ortofrutticola che sappia dare concretezza alla promozione dei consumi interni di frutta e verdura nelle scuole, ma anche in ospedali e case di cura, per sensibilizzare in tema di salute e prevenzione, senza trascurare il supporto che darebbe alla collocazione del prodotto nazionale spesso eccedente”, sottolinea il comunicato. “positiva la conclusione dell’iter per l’attuazione della direttiva europea sulle pratiche sleali. ora, pero’, si faccia rigoroso monitoraggio e contrasto. poi, per un’equa ripartizione del valore serve sempre quel ‘patto di sistema’ promosso piu’ volte da cia, che coinvolga tutti gli operatori della filiera. le istituzioni valorizzino, a tal riguardo, il fondo filiere e i contratti di filiera e di distretto, affinche’ le progettualita’ vadano a consolidare accordi e azioni interprofessionali, fondamentali alla ripartenza. dunque, sono ormai evidenti le tante e svariate criticita’ ed esigenze che gravano sul settore ortofrutticolo italiano e la mattinata odierna di confronto con il ministro PATUANELLI era oltremodo urgente e necessaria per tracciare insieme le direttrici per il rilancio nel 2022. detto questo, sia da oggi ancora piu’ chiaro quanto l’unica via da percorrere per guardare con ottimismo a green deal e pnrr, sia mettere al riparo la tenuta economica delle aziende ortofrutticole. vanno, quindi, risolte le problematiche ataviche che rendono precaria anche la sussistenza e impossibile la crescita. bisogna assicurare sostegno concreto agli imprenditori ortofrutticoli prima di chiedere loro un passo epocale. le nostre proposte ci aiutino, quindi, a guardare lontano come occasione di sviluppo innovativo, ma per aziende in grado di giocare non piu’ in difesa, ma da protagoniste la partita della sostenibilita’ economica, ambientale e sociale”, afferma il presidente nazionale di cia-agricoltori italiani, dino SCANAVINO. “e’ importante ascoltare i produttori per conoscere problemi, rischi, vantaggi e svantaggi di tutta la filiera. prima di tutto dobbiamo fare una grande battaglia in europa, rispetto ai paesi terzi, sull’aggiustamento dei prezzi dei prodotti in entrata alla frontiera. tra l’aumento dei costi di produzione, anche con i rincari delle materie prime, e l’avvio della transizione, avremo prezzi non competitivi se non ci garantiamo una reciprocita’ sui mercati. chi fa l’imprenditore si assume il rischio d’impresa. ma questo non deve valere per il settore primario, che assicura l’approvvigionamento alimentare e a volte fa fatica ad arrivare a fine mese con la certezza di un guadagno, anche a causa di situazioni imponderabili come le calamita’ naturali. serve, quindi, una gestione del rischio diversa con una pac che ragioni in orizzontale sulla tutela del reddito”, sottolinea il ministro PATUANELLI. “la nuova pac prevede la possibilita’ di un prelievo diretto del 3% dal primo pilastro proprio sulla gestione del rischio. noi abbiamo scelto di costituire, con la legge di bilancio, un fondo di mutualizzazione nazionale da 350 milioni sulle avversita’ catastrofali. stiamo anche valutando nel lungo periodo l’obbligo di assicurazione per tutte le imprese agricole. vanno incentivati gli strumenti di difesa attiva mentre sul decreto flussi stiamo cercando di accelerare, lavorando con il ministero dell’interno, e contemporaneamente con il crea stiamo portando avanti una mappatura della manodopera straniera che, assieme al catasto ortofrutticolo puo’ servire per monitorare davvero le esigenze e i flussi di manodopera. e’ il momento delle scelte importanti il percorso della nuova pac e’ complicato, ma deve accompagnare necessariamente l’agricoltura verso prospettive diverse, tenendo sempre a mente che senza la tutela dei produttori non si tutela l’ambiente”, conclude PATUANELLI.