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una legge nazionale per il recupero a fini ciclabili delle vie d’acqua con un quadro normativo certo per rendere la rete idrografica disponibile ad accogliere la rete ciclabile salvaguardandone la funzione primaria e valorizzandone il ruolo di patrimonio culturale e’ la proposta contenuta in un documento sottoscritto da giorgio CECCARELLI della federazione italiana ambiente e bicicletta(fiab), italo MELONI dell’universita’ cagliari e direttore centro interuniversitario ricerche economiche e mobilita’(cirem ) riccardo PALMA professore associato composizione architettonica e urbana dipartimento architettura e design politecnico di torino e massimo GARGANO direttore generale anbi. se ne e’ parlato questa mattina durante una conferenza stampa che si e’ tenuta nella sede dell’anbi. il progetto – e stato sottoineato dai sottoscrittori del documento – e’ utile per recuperare un positivo rapporto fra i’comunita’ locali e gestori del patrimonio idrico offrendo una importante opportunita’ di sviluppo per l’economia turistica sostenibile. con il covid il ciclotursimo ha avuto un balzo del 40 per cento e nel pnrr ha stanziato 600 milioni per questo tipo di attivita’, ha messo in evidenza GARGANO nel definire “il documento di oggi e’ una provocazione al governo”, perche’ tenga in considerazione il documento. “lavoreremo con il ministero della mobilita’ sostenibile per omogeneizzare le norme”, ha aggiunto il dg di anbi annunciando che nella settimana della bonifica del 2022, che coincide con il centenario dell’anbi, il cicloturismo sara’ protagonista. d’altra parte – ha spiegato MELONI – in europa una importante parte della rete delle piste ciclabili e’ stata costruita prevalentemente sui canali naturali e artificiali, di cui il vecchio continente abbonda. e la legge italiana sulla mobilita’ ciclistica del 2018 – ha aggiunto PALMA – inidca nei canali e negli argini le infrastrutture adatte da riabilitare. Nel documento si sottolinea che “l’utilizzo di questa opportunita’ e’ pero’ ostacolato dalla grande difformita’ insita nel territorio italiano, a cui si aggiunge una altrettanto grande difformita’ normativa, favorita dalla presenza di piu’ soggetti che, nella legislazione attuale, hanno competenza nel governo dei corsi d’acqua: regioni, consorzi di bonifica, autorita’ di bacino. tuttavia – fa notare il documento – gia’ “si riscontrano esempi virtuosi, in cui si e’ saputo conciliare l’aspetto della gestione delle acque dal punto di vista della tutela idro-geologica e dell’attivita’ agricola con l’aspetto turistico, in particolare legato all’uso della bicicletta lungo le sponde di fiumi e canali, attraverso la conservazione dell’infrastruttura idraulica in quanto bene ambientale e architettonico, nella doppia valenza di manufatto ingegneristico e di ‘forma’ antica del paesaggio italiano”. “questi aspetti – precisa il documento – sono tenuti in conto dal piano generale della mobilita’ ciclistica in corso di approvazione che, nel definire l’insieme delle ciclovie di interesse nazionale, si pone come obiettivo la “co- funzionalizzazione” del patrimonio delle reti idrauliche e delle strade storiche, utilizzandone i percorsi di servizio o affiancandone i tracciati per realizzare greenway che garantiscono un alto grado di protezione degli utenti dal traffico veicolare”. t”utto questo comporta una attenta valutazione dei problemi che possono sorgere, legati a vari temi quali l’attraversamento delle proprieta’, il finanziamento dei percorsi ciclabili e della loro futura manutenzione, la loro compatibilita’ con le attivita’ agricole e con la gestione dei corsi d’acqua stessi, la responsabilita’ in caso di incidente e di infortunio”, spiega il documento.” un problema a cui porre particolare attenzione e’ poi quello della sicurezza nei suoi vari aspetti di sicurezza per gli utenti a piedi o in bici in rapporto a eventi di piena, di sicurezza dal rischio di caduta in alveo, di sicurezza in caso di traffico promiscuo dovuto ad attivita’ di proprietari frontisti e a mezzi d’opera impiegati nelle manutenzioni e nell’attivita’ agricola”, evidenzia il documento.