CARO ENERGIA: CONFAGRICOLTURA, SUPERARE CRISI E GESTIRE TRANSIZIONE GREEN CON LUCIDITA’

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“il tema dell’energia e’ centrale per l’agricoltura: il settore primario, direttamente e indirettamente, ne consuma tanta e per questo il repentino aumento dei costi degli ultimi mesi sta impattando dura-mente sul comparto. ma gli agricoltori possono anche essere produttori di energia rinnovabile, nell’ottica di un’economia circolare e sostenibile. l’agricoltura oggi si trova stretta tra una morsa, con i costi energetici alle stelle da una parte e la transizione green dall’altra, spinta dall’europa, ma la cui attuazione e’ cosi’ piu’ complicata. per tracciare un sentiero fuori da questa ‘selva oscura’ confagricoltu-ra bologna ha chiamato a raccolta oggi, 28 gennaio, un pool di esperti di rilevanza internazionale a bo-logna per il convegno ‘agricoltura e fabbisogni energetici’, realizzato con il patrocinio della banca di imola”, rende noto un comunicato stampa di confagricoltura bologna. “da una parte c’e’ l’europa che vuole una sterzata importante, che ci chiede di produrre piu’ cibo con meno risorse e a prezzi accessi-bili per il consumatore; dall’altra c’e’ la tempesta perfetta determinata dall’aumento dei costi energe-tici, che per noi agricoltori impatta sull’acquisto di concimi e mezzi tecnici, carburanti, gas ed ovvia-mente elettricita’. il settore primario rischia di rimanere schiacciato tra l’incudine e il martello, per questo abbiamo pensato di sviluppare un incontro dedicato alla transizione energetica con esperti di alto profilo che ci hanno aiutato a tracciare lo scenario in cui, anche l’agricoltura, si muovera’ nei pros-simi mesi e nei prossimi anni. raggiungere gli obiettivi indicati dall’europa con gli attuali costi energe-tici, ma anche con una disponibilita’ di risorse energetiche che non conosciamo, e’ un percorso com-plicato: ecco perche’ nell’ottica dell’approvvigionamento energetico dobbiamo essere lucidi sull’ap-porto delle rinnovabili e sul ruolo, nella fase di transizione, che continueranno ad avere le fonti fossili e che potranno avere le nuove tecnologie nucleari”, afferma il presidente di confagricoltura bologna, guglielmo GARAGNANI, in apertura dei lavori moderati dal direttore di italiafruit news, maicol MERCURIALI. il mondo della produzione, per vincere questa sfida, e’ pronto a fare la propria parte: “in que-sto percorso ci sono anche opportunita’ per il settore primario: l’agricoltura puo’ infatti dare un appor-to fondamentale nella diversificazione delle fonti energetiche, privilegiando quelle rinnovabili e dan-do un contributo anche allo stoccaggio di anidride carbonica: penso al bio-metano o all’agrivoltaico. non possiamo risolvere la mancanza di energia a basso costo, non si tratta di trasformare il nostro comparto in un settore agroenergetico, ma gli agricoltori ancora una volta si metteranno a disposizio-ne per vincere questa sfida con il loro approccio pragmatico, in cui si inseriscono filoni promettenti come quello del carbon farming e dove si devono utilizzare al meglio le risorse del pnrr per dare al settore e al paese le infrastrutture, anche energetiche, che servono”, prosegue GARAGNANI. uno scenario in cui – precisa il comunicato – e’ centrale la tutela delle aziende agricole, del loro po-tenziale produttivo e occupazionale, anche attraverso l’intervento della politica: “fermo restando l’obiettivo fondamentale di invertire la tendenza sui cambiamenti climatici, da cui non e’ possibile sot-trarsi come societa’ e come agricoltura, occorre individuare soluzioni graduali che permettano da un lato di evitare rincari pesanti per i cittadini, dall’altro alle imprese di essere competitive e soprattutto di continuare a produrre. la transizione ecologica non assicura direttamente la tenuta del potenziale produttivo agricolo, come dimostrato da diversi studi: occorre procedere con convinzione sulle inno-vazioni, ma con cautela per salvaguardare le produzioni a livello quantitativo e qualitativo, oltre che l’occupazione. l’agricoltura ha dimostrato di essere un asset strategico, capace di dare un contributo fondamentale nel processo di transizione, ad esempio con le rinnovabili. come confagricoltura abbia-mo puntato da sempre su questo comparto, quando ancora il prezzo dell’energia non era fuori con-trollo. oggi il problema dell’agricoltura e’ far fronte ai rincari dell’energia elettrica e dei gas. le misure annunciate dal governo sono sicuramente importanti, ma presentano evidenti carenze soprattutto per le imprese agricole che necessitano di elevati consumi di energia”, sottolinea e’ massimiliano GIANSANTI, presidente confagricoltura. “occorre realismo: la transizione ecologica sara’ un processo com-plesso e che richiedera’ tempo. sostituire i consumi da fonti fossili non sara’ semplice e non si fara’ con gli slogan. serviranno anni ma nel frattempo occorre continuare a fare innovazione, anche nel mondo agricolo: differenziare le fonti energetiche, continuare a investire nelle rinnovabili ma puntare, paral-lelamente, alla riduzione dei consumi energetici, come gia’ sta indicando la cosiddetta smart agricoltu-re che permette di contenere il consumo di acqua, l’utilizzo di pesticidi o fertilizzanti. e lavorare sull’innovazione varietale e il miglioramento genetico, puntando a specie vegetali che garantiscano maggiore produttivita’ e maggiore resistenza al cambiamento climatico. il sistema-paese oggi spende cifre imponenti in incentivi e bonus: dovremmo investire molto di piu’ in ricerca e sviluppo, soste-nendo la capacita’ dell’uomo di progredire, processo in cui l’agricoltura e’ sempre stata protagonista”, spiega chicco TESTA, presidente di assoambiente. “la transizione energetica, pur nelle difficolta’ gene-rali, offre grandi opportunita’: i tre settori di maggiore interesse sono quelli del biogas e biometano, dove il pnrr mette a disposizione 1,9 miliardi di euro e dove la strada e’ tracciata nel segno della me-tanizzazione degli impianti, la produzione di energia dal sole e i crediti di carbonio. l’ambito fotovol-taico, in particolare, vede grandi opportunita’ per agrisolare e agrivoltaico, a patto che le regioni rive-dano parte dei vincoli territoriali affinche’ si possano raggiungere gli obiettivi prefissati, i famosi 50 gw di energia prodotta dal sole, alleggerendo i vincoli sulle aree agricole e, soprattutto, marginali, con-sentendo agli agricoltori di sfruttare al meglio questi spazi attualmente sottoutilizzati. infine, per l’ambito dei crediti di carbonio, stiamo assistendo a un mercato interessante, nella speranza che non incappi una bolla speculativa: le norme, in europa, sono attese per la fine del 2022 e, nel frattempo occorre che gli agricoltori individuino le produzioni giuste per il carbon farming, si sviluppi l’assistenza tecnica necessaria a consentire al produttore l’ottenimento dei crediti e che la finanza nazionale e in-ternazionale accompagni il processo evitando le speculazioni”, afferma arturo SEMERARI, ad di agri-colnsulting spa.