(riproduzione riservata)
“dalle prime bozze che circolano relativamente al decreto-legge ‘sostegni’ in tema di energia, emergono misure governative prevalentemente congiunturali e non strutturali: interventi di breve periodo che escludono una visione di lungo termine e insufficienti a contrastare i fortissimi incrementi di costi che si sono abbattuti sull’industria con enormi conseguenze per la manifattura italiana, per la crescita del sistema paese e per l’occupazione”, afferma federalimentare, che prosegue: “occorrono, piuttosto, interventi strutturali e di politica industriale, come sta accadendo in altri paesi europei. nelle misure non si riscontrano tracce delle proposte da noi avanzate ed in particolare: la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari nell’anno 2022; cessione di energia rinnovabile elettrica ‘consegnata al gse’ per un quantitativo di circa 25twh e trasferita ai settori industriali a rischio chiusura ad un prezzo di 50 €/mwh; incremento delle agevolazioni per i settori ‘energivori’ con riferimento alle componenti parafiscali della bolletta elettrica (d.m. 21 dicembre 2017 ex com 200/2014/ue)”. “la criticita’ principale delle probabili misure e’ il reiterarsi di un approccio momentaneo alla soluzione del problema e l’incapacita’ di intervenire in modo strutturale sulla componente energia – come, ad esempio, il governo francese ha fatto in modo concreto – e che gia’ confindustria aveva richiesto con le misure sulla produzione nazionale gas e la produzione di energia elettrica rinnovabile nella disponibilita’ del gse”, evidenzia federalimentare. “federalimentare, a nome dell’industria alimentare, altamente energivora anch’essa chiede al governo di sedersi nuovamente intorno ad un tavolo per correggere la rotta e intervenire con un’azione piu’ incisiva”, afferma il presidente di federalimentare ivano VACONDIO, che conclude: “sebbene il governo abbia dimostrato di agire bene sin qui ho l’impressione in questo momento che nell’esecutivo non ci sia piena consapevolezza dello tsunami che sta per travolgere il paese e l’intera industria. spero ci sia un immediato ripensamento per evitare il peggio”.