CREDITO: GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA), CONDIVIDIAMO L’APPELLO DELL’ABI AL GOVERNO

(riproduzione riservata)

“apprezziamo l’intervento del presidente dell’abi. l’iniziativa va nella direzione sollecitata da confagricoltura, che aveva gia’ posto all’attenzione dell’esecutivo la necessita’ di dare continuita’ alle misure del dl liquidita’, fondamentali in questo momento in cui la capacita’ produttiva delle aziende e’ duramente colpita dall’aumento dei costi di produzione”, ha dichiarato il presidente di confagricoltura, massimiliano GIANSANTI, evidenziando la presa di posizione del presidente dell’associazione bancaria italiana, antonio PATUELLI, che ha chiesto al governo di prorogare subito tutte le misure del dl liquidita’ a favore delle imprese e di sollecitare le istituzioni ue a ripristinare le flessibilita’ inizialmente consentite dall’autorita’ bancaria europea in materia di trattamento dei crediti soggetti a misure di concessione. “condividiamo – ha sottolineato GIANSANTI – l’appello dell’abi. le imprese agricole sono strozzate dai rincari delle materie prime, delle bollette energetiche e dalle difficolta’, sempre piu’ evidenti, di approvvigionamento di materiali o componenti per la produzione. la timida ripresa post covid ha inoltre subito una brusca frenata per il determinarsi di situazioni congiunturali, italiane ed europee, aggravate dalla nuova ondata di contagi. non possiamo permetterci di indebolire il nostro tessuto imprenditoriale, gia’ stremato”. il tema della liquidita’ delle imprese rappresenta per confagricoltura un fulcro dell’auspicata ripresa post covid: lo stop alle moratorie fiscali e bancarie rischia pertanto di soffocare le aziende agricole che tentano faticosamente di ripristinare adeguati livelli produttivi. per questo motivo la confederazione aveva gia’ ribadito la necessita’ che alle imprese fosse concessa la rinegoziazione del debito, assistito da garanzie di ismea e di mediocredito centrale. “le aziende agricole devono avere il tempo e le condizioni per far fronte ai propri impegni. soltanto in questo modo sara’ possibile sostenere il processo di riequilibrio finanziario nel settore primario e la predisposizione agli investimenti. si potrebbe intervenire concedendo la proroga nell’ambito del decreto ‘milleproroghe’ o del nuovo decreto sostegni. la mancata continuita’ degli strumenti creditizi – conclude GIANSANTI – impedirebbe la tenuta del sistema, con ulteriori gravi danni all’economia e all’occupazione”.