INDUSTRIA: COLDIRETTI, DA RINCARI ENERGIA IMPATTO DEVASTANTE SU FILIERA, DAL CAMPO ALLA TAVOLA

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“a far aumentare i prezzi alla produzione e’ il caro energia che si trasferisce a valanga sui costi di produzione anche nell’agroalimentare che assorbe oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (mtep) all’anno”, afferma la coldiretti, in riferimento “all’aumento record dei prezzi alla produzione che nel 2021 e’ stato il piu’ alto dal 2000, sulla base dei dati enea”, precisa la coldiretti. “i rincari dell’energia hanno dunque un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui con la pandemia da covid si e’ aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e aumenti dei prezzi di beni essenziali che deve spingere il paese a difendere la propria sovranita’ alimentare”, sottolinea la coldiretti, che prosegue: “nel sistema agricolo i consumi diretti di ener­gia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre i consumi indiret­ti ci sono quelli che derivano da fitosani­tari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica (4,7 mtep). il comparto alimentare richiede invece in­genti quantita’ di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origi­ne animale e vegetale, funzionamen­to delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro (8,6 mtep)”. “si tratta di una bolletta energetica pesante nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilita’ delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della produzione”, spiega la coldiretti, che conclude: “senza dimenticare che a migliorare il bilancio energetico della filiera ci sono gli investimenti nell’economia circolare con la produzione di bioenergie, dal fotovoltaico sui tetti di stalle e capannoni rurali fino alla valorizzazione dei reflui degli allevamenti con il biometano che va sostenuto adeguatamente”.