“THE NEW YORK TIMES”: LE SPOGLIE DEL LATTE BIOLOGICO

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negli ultimi 20 anni il latte biologico ha offerto una possibilita’ di sopravvivenza alle piccole aziende agricole del nord-est degli stati uniti, consentendo loro di mantenersi a galla anche avendo meno di 100 capi. ora sono pero’ in difficolta’ perche’ c’e’ una mancanza di aziende di trasformazione nella regione e un eccesso di produzione dalle enormi aziende lattiere biologiche degli stati occidentali, scrive “the new york times”. rispetto ai primi anni 2000, quando il biologico era sembrato rappresentare una via di salvezza per i piccoli agricoltori, adesso sono entrati in gioco i grandi marchi con danone con horizon organic o lactalis con stonyfield organic, spiega l’articolo, aggiungendo che nel frattempo anche gli impianti di imbottigliamento si sono ridotti e sono diventati sempre piu’ grandi. adesso, la maggior parte del latte biologico confezionato e’ ultrapastorizzato, con mesi di vita sugli scaffali e si e’ perso completamente il concetto di regionalita’, fanno notare i piccoli produttori bio.