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il ces e’ la fiera per ragazzi alla moda, dove il futuro della tecnologia si pavoneggia a las vegas. quindi e’ una novita’ quando una delle star di questo spettacolo futuristico e’ una delle piu’ antiche societa’ industriali americane, scrive david VON DREHLE, editorialista di “the washington post”, riferendosi alla presentazione, in occasione della manifestazione dei gadget hi-tech, del “trattore autonomo” della john deere, che non richiede nessun agricoltore e funziona tramite una app sullo smartphone. per VON DREHLE, non c’e’ niente di strano nel trovare le attrezzature agricole in una fiera della tecnologia, anzi – sottolinea – e’ dai tempi della mezzaluna fertile che il settore primario la porta avanti. il trattore autonomo – scrive – rappresenta “la fase finale di una tendenza che dura da circa 75 anni. dal 1948, la produzione agricola totale negli stati uniti e’ piu’ che raddoppiata, mentre il numero di lavoratori autonomi e familiari e’ diminuito di circa il 75%”. questo ha portato pero’ ad un consolidamento delle aziende agricole e a uno svuotamento dell’america rurale, che fa sempre piu’ fatica a sopravvivere e a trovare lavoro per i suoi abitanti, una situazione – avverte l’editorialista – che ben presto interessera’ l’economia nel suo complesso. possiamo imparare da quanto accaduto all’agricoltura? si chiede. “una specie che puo’ andare dagli aratri in ghisa agli aratri in acciaio, e da li’ ai trattori autonomi, e’ una specie che risolve i problemi. il che e’ positivo, perche’ la trasformazione delle economie sviluppate da parte della tecnologia sta creando un sacco di problemi. possiamo fare meglio con eventuali, inevitabili cambiamenti di quanto abbiamo fatto nell’america rurale, ma non senza una concentrazione costante e la volonta’ di pensare e agire in modi nuovi. il futuro non guidera’ se stesso”, conclude.