INCENDI: COLDIRETTI, QUADRUPLICANO DA INIZIO ANNO SPINTI DA VENTO FORTE E INVERNO SICCITOSO

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“l’italia brucia in pieno inverno con i roghi che dall’inizio del 2022 sono piu’ che quadruplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso spinti dal forte vento, dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi favorendo il divampare delle fiamme”, afferma la coldiretti sulla base di una propria analisi “su dati effis in riferimento ai roghi che sono scoppiati nel nord italia colpendo foreste e riserve naturali con un disastro che pesa sull’ambiente, l’economia, l’occupazione e le comunita’ delle aree colpite”, precisa la coldiretti. “una situazione di massima allerta che vede il dipartimento della protezione civile impegnato, con il personale a terra e la flotta aerea dello stato, nello spegnimento dei roghi favoriti in piemonte, lombardia e liguria dove i cittadini sono stati invitati a seguire le indicazioni delle autorita’ locali e di segnalare tempestivamente fumo e fiamme che vengono avvistati”, sottolinea la coldiretti, che spiega: “il mix micidiale di venti forti e siccita’ ha favorito il divampare delle fiamme in italia dove si sono contati ben 19 incendi dall’inizio dell’anno, secondo l’analisi della coldiretti. una situazione devastante dopo un 2021 che ha visto oltre 150mila ettari di territorio da nord a sud del paese inceneriti da 659 tempeste di fuoco contro una media storica (fra il 2008 e il 2021) di 234 ogni anno”. “ogni rogo costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni”, evidenzia la coldiretti. “una dramma che l’italia e’ costretta ad affrontare perche’ se da una parte 6 incendi su 10 sono di origine dolosa, con i piromani in azione, dall’altra per effetto della chiusura delle aziende agricole, la maggioranza dei boschi nazionali si trova senza sorveglianza per l’assenza di un agricoltore che possa gestirli, in un paese come l’italia dove piu’ di un terzo della superficie, per un totale di 11,4 milioni di ettari, e’ coperta da boschi”, sottolinea la coldiretti, secondo la quale “per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni economiche e sociali affinche’ si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali”. “peraltro i roghi che devastano le foreste hanno anche l’effetto di aumentare il deficit commerciale nel settore del legno, dove l’industria italiana e’ la prima in europa ma importa dall’estero piu’ dell’80% del legname necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento, per un importo di 4,8 miliardi nel 2021 (+34,5%) secondo le proiezioni di coldiretti su dati istat”, evidenzia la coldiretti. “occorrono interventi strutturali per ricreare le condizioni economiche e sociali affinche’ si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli anche nei confronti delle azioni criminali che sono un danno per l’intera collettivita’”, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI, nel sottolineare che “in questo contesto coldiretti e federforeste hanno elaborato un progetto nell’ambito del pnrr per piantare in italia milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le citta’, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttivita’ e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali”.