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“l’analisi conferma la speculazione in corso sul latte alimentare che agli allevatori viene pagato ben al di sotto dei costi medi di produzione che sono saliti a 46 centesimi al litro. e’ quanto denuncia la coldiretti nel commentare l’analisi sui costi di produzione del latte effettuata dall’ismea, ente vigilato dal ministero delle politiche agricole”, rende noto un comunicato stampa della coldiretti. “il tema del giusto prezzo e’ al centro della mobilitazione organizzata dalla coldiretti domani giovedi’ 17 febbraio in tutto il paese a difesa del latte e degli altri prodotti agroalimentari made in italy. l’ismea conferma che il settore del bovino da latte e’ tra i piu’ esposti all’incremento dei costi di produzione, innescati dalle tensioni dei prezzi delle materie prime, cresciuti solo a dicembre del 13% rispetto all’anno precedente”, riferisce la coldiretti. “facendo riferimento a una delle tipologie aziendali piu’ rappresentative dell’allevamento italiano e considerando oltre all’alimentazione e alla bolletta energetica, anche l’incidenza delle componenti fisse (ammortamenti e interessi sul capitale impiegato), il costo medio di produzione del latte risulterebbe pari a 46 centesimi/litro. un valore molto piu’ alto di quello pagato agli allevatori che sono costretti a lavorare in perdita in quanto non e’ possibile fermare la produzione di latte nelle stalle”, aggiunge la confederazione. “se i prezzi per le famiglie corrono i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto”, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI nell’annunciare che per questo “decine di migliaia di allevatori ed agricoltori della coldiretti con trattori e animali al seguito lasciano le campagne domani giovedi’ 17 febbraio dalle ore 9,00 ed invadono le citta’, da nord a sud del paese, per salvare l’agroalimentare made in italy e difendere l’economia, il lavoro ed il territorio”.