PARMIGIANO REGGIANO: PRESENTATI I DATI ECONOMICI 2021

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“il parmigiano reggiano chiude il 2021 con dati positivi per quanto riguarda vendite e prezzi, il giro d’affari al consumo tocca il massimo storico di 2,7 miliardi di euro contro i 2,35 miliardi del 2020; al massimo anche il valore generato alla produzione con1,71 miliardi di euro contro gli 1,52 miliardi del 2020”, rende noto un comunicato del consorzio parmigiano reggiano, che evidenzia: “il 2021 e’ stato un anno record anche per la produzione, che cresce complessivamente del 3,9% rispetto all’anno precedente. i 4,09 milioni di forme (circa 163 mila tonnellate) rappresentano il livello piu’ elevato nella storia del parmigiano reggiano. volumi che orientano il consorzio a puntare sempre di piu’ verso l’estero: mercati di grandi opportunita’ di sviluppo per una produzione in continua, ma programmata, espansione. negli ultimi quattro anni, la produzione e’ aumentata da 3,7 milioni di forme a 4,09 milioni di forme, registrando una crescita pari al10,6%”. “nei mercati, il parmigiano reggiano ha registrato nel 2021 una quotazione positiva e stabile: la media annua e’ stata di 10,34 euro al chilo (parmigiano reggiano 12 mesi da caseificio produttore), con oscillazioni di prezzo contenute tra 10,25 €/kg e 10,40 €/kg. ricordiamo che nel 2020 la media era stata di 8,57 €/kg e nel 2019, prima dell’inizio della pandemia, di 10,76 €/kg (fonte: borsa merci comprensoriale di parma)”, informa il comunicato, che aggiunge: “per quanto riguarda la distribuzione dei consumi il mercato del parmigiano reggiano sta diventando sempre piu’ internazionale”. “l’italia, che rappresenta il 55% del mercato, ha registrato un incremento dei consumi pari al +4,5% rispetto ai livelli pre-pandemia: 89.101 tonnellate nel 2021 contro le 85.258 del 2019”, rileva il comunicato, nel precisare che “il dato risulta essere in leggera flessione (-1,3%) se COMPARATO a quello del 2020: anno straordinario in cui, a causa del primo lockdown, si registro’ un boom dei consumi domestici del prodotto”. “la gda rimane il primo canale distributivo (51%), seguita dalle vendite dirette dei caseifici che registrano un forte aumento, e dall’industria (14%), che beneficia della crescente popolarita’ dei prodotti caratterizzati dalla presenza di parmigiano reggiano tra gli ingredienti”, spiega il comunicato, nel sottolineare che “il canale horeca rimane fanalino di coda, e quindi enorme potenziale di sviluppo, ma recupera volumi e si attesta al 7% del totale rispetto al 2% registrato nel 2020. il restante 8% e’ distribuito negli altri canali di vendita”. “la quota export e’ pari al 45% (+2,9% di crescita a volume rispetto all’anno precedente)”, evidenzia il comunicato, nel precisare che “gli stati uniti sono il primo mercato (21% dell’export totale), seguito da francia (19%), germania(17%), regno unito (11%) e canada (5%)”. “nei mercati piu’ importanti, le performance migliori, rispetto al 2020, sono state registrate negli usa (+10,4%), in francia (+4,5%) e in canada (+5,5%)”, rileva il comunicato, che aggiunge: “crescono anche la maggior parte dei mercati europei, in particolare svizzera (+14,7%) e svezia (+13,2%). perde terreno il regno unito (-15,6%) a causa di brexit, e la germania ( -1,9 % ma dopo una crescita importante rispetto al 2019)”. “la tregua che il covid sta dando all’europa potrebbe preludere, secondo l’oms, alla fine della pandemia”, ha affermato nicola BERTINELLI, presidente del consorzio parmigiano reggiano, nell’evidenziare che “la nostra filiera non solo ha retto all’onda d’urto del covid ma in questo anno e’ riuscita a espandere i consumi e a trovare la stabilita’ dei prezzi alla produzione”. “ora che stiamo uscendo da questa fase, dovremo fare fronte ai riflessi di un mercato che e’ stato tonico ma che potrebbe manifestare – a seguito di un aumento produttivo trainato dai prezzi e dalla domanda – dei problemi di eccesso di offerta”, ha spiegato BERTINELLI, nel concludere che “il piano marketing e i nuovi piani produttivi, deliberati in assemblea a dicembre 2021, sono i due strumenti principali con i quali ci apprestiamo ad affrontare queste sfide di breve e medio termine per posizionare, ancora una volta, il parmigiano reggiano su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo”.