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“il mare inghiotte un altro pescatore, questa volta a bari, a pochi giorni di distanza dall’incidente mortale costato la vita a kamel KAFFAF, pescatore tunisino da oltre 20 anni residente in calabria. pietro MASELLI, 55 anni, e’ caduto in acqua, ieri, dal peschereccio fatima sul quale lavorava e il suo corpo e’ stato recuperato dopo circa un’ora dall’incidente, la cui esatta dinamica e’ in corso di accertamento”, rende noto un comunicato stampa della uila pesca. in merito a tale incidente la segretaria generale della uila pesca enrica MAMMUCARI ha dichiarato: “mentre esprimiamo tutto il nostro dolore per la scomparsa di pietro, stringendoci attorno ai suoi familiari, gridiamo forte la nostra rabbia per questo ennesimo incidente che, ne siamo convinti, si sarebbe potuto evitare. malgrado la pesca sia considerata, a livello internazionale, come una tra le attivita’ lavorative piu’ pericolose, e’ dal 2008 che il settore attende l’emanazione dei decreti attuativi del testo unico sulla sicurezza sul lavoro! la uila pesca, in collaborazione con il patronato ital-uil e il dipartimento dimeila dell’inail ha avviato nel 2015 una ricerca sperimentale ‘la sicurezza delle nostre reti’, finalizzata a dimostrare scientificamente la molteplice esposizione ai rischi di questa attivita’ lavorativa e il suo carattere estremamente gravoso; uno studio che e’ stato ripreso dalla fao come esempio di buona pratica in materia di sicurezza sul lavoro nella pesca”. “e’ inaccettabile il disinteresse e il silenzio delle istituzioni verso questo settore e non solo sul tema della sicurezza ma anche sul fronte del riconoscimento del carattere usurante dell’attivita’ di pesca e sulla necessita’ di rendere immediatamente attuabile la cisoa adeguando questo ammortizzatore sociale alle specificita’ del settore. se vogliamo dare un futuro a un settore strategico per gli obiettivi di sicurezza alimentare nazionale e’ necessario, innanzitutto, riconoscere e dare un valore al lavoro dei pescatori”, conclude MAMMUCARI.