PESTE SUINA: CIA, SUBITO PIENI POTERI AL COMMISSARIO E RISTORI CONGRUI AD ALLEVAMENTI

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“la sicurezza sui risarcimenti ai prezzi di mercato e una cabina di regia a livello nazionale che gestisca l’emergenza peste suina con misure straordinarie e strumenti normativi efficaci. questo il focus del webinar organizzato da aldo ALBERTO di cia liguria e gabriele CARENINI di cia piemonte, che ha visto la partecipazione dei due assessori all’agricoltura delle regioni interessate dall’emergenza, alessandro piana e marco PROTOPAPA, insieme al presidente nazionale di cia-agricoltori italiani, dino SCANAVINO”, rende noto un comunicato di cia-agricoltori italiani. “per gestire l’epidemia con tempestivita’, cia ha chiesto in via prioritaria la definizione delle competenze del commissario straordinario interregionale appena nominato, ma non ancora ufficializzato”, informa il comunicato, che prosegue: “la situazione e’ ancora, fortunatamente, sotto controllo grazie alle barriere architettoniche all’interno dell’area appenninica compresa tra l’autostrada a26 e la a7, ma c’e’ preoccupazione per una possibile espansione a est del fenomeno. il rischio e’ di mettere in pericolo la filiera produttiva delle carni suine e della loro trasformazione nelle province emiliane limitrofe”. “secondo cia, il monitoraggio costante delle carcasse di cinghiale e il divieto di caccia da sole non possono piu’ bastare e le manifestazioni di ambientalismo integralista non devono rallentare l’intervento dell’autorita’”, spiega il comunicato, nel sottolineare che “si auspicano ora iniziative legislative che proteggano il sistema produttivo di queste aree con un piano di abbattimenti selettivo che crei una zona ‘cuscinetto’ e impedisca al virus di diffondersi, anche grazie al foraggiamento artificiale della fauna selvatica”. “per cia, vanno presi a esempio paesi che hanno eradicato il fenomeno rapidamente in passato, come la repubblica ceca dove gia’ nella prima settimana di epidemia furono abbattuti 3mila cinghiali”, continua il comunicato, che evidenzia: “bisogna, dunque, agire con tempestivita’, utilizzando visori notturni e personale qualificato, anticipando la fioritura primaverile che rinfoltira’ la vegetazione rendendo le operazioni piu’ complesse”. “in merito ai ristori, e’ necessario andare oltre la macellazione d’emergenza prevista dall’ordinanza, per tutelare gli allevatori dopo lo svuotamento delle stalle”, afferma SCANAVINO, secondo il quale “alla suinicoltura di questi territori va riconosciuto un piano di indennizzi congruo, che preveda l’abbattimento dei capi anche in assenza di maiali infetti”. “si segnalano, infatti, molti casi di macelli che rifiutano irrazionalmente il ritiro delle carni suine piemontesi, a scopo precauzionale”, spiega SCANAVINO, nel sottolineare che “la soluzione sembra, dunque, di difficile applicazione, senza contare la scarsa valorizzazione di queste carni pregiate con la macellazione anticipata”. “per cia non vanno, poi, dimenticati i danni indiretti alle aziende agricole legate all’ospitalita’ e alla silvicoltura in aree interne che non hanno altri sbocchi produttivi; queste imprese rischiano un grave danno economico, che si aggiunge alle pesanti restrizioni subite nell’ultimo biennio a causa della pandemia”, evidenzia il comunicato. “il presidente SCANAVINO ha, infine, annunciato una prossima mobilitazione sul territorio del mondo agricolo, che chiede a gran voce un piano di recupero della funzionalita’ del sistema appenninico nazionale, indispensabile per un serio progetto di transizione ecologica del paese”, conclude il comunicato.