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“il caro energia pesa anche sul florovivaismo italiano e sulla produttivita’ delle 24 mila aziende del settore gia’ piegate dalla pandemia e ora preoccupate anche per l’impatto della guerra in ucraina su aumento dei prezzi e costi di produzione, sulla tenuta degli scambi internazionali con l’export floricolo made in italy a +33%, record storico nel primo trimestre 2021 (903 milioni di euro in un anno). l’italia faccia fronte all’emergenza umanitaria, ma non si perda di vista la funzionalita’ del suo sistema che deve molto ad agricoltura e florovivaismo”, sottolinea in un comunicato cia-agricoltori italiani che oggi, con l’associazione florovivaisti italiani, nella sede romana dell’organizzazione, hanno ricevuto il ministro delle politiche agricole, stefano PATUANELLI, per un incontro di ricognizione sui punti irrisolti del settore, ma strategici per il suo sviluppo. “completare l’iter parlamentare del ddl sul florovivaismo bloccato al senato; investire nelle strutture di protezione; sostenere la promozione del comparto sui mercati ue e internazionali, oltre a creare un ufficio dedicato al florovivaismo all’interno del mipaaf, le quattro macro azioni nuovamente condivise da cia e florovivaisti italiani con il ministro, ricordando che il settore in italia, senza aiuti specifici, rappresenta il 5% del pil agricolo nazionale con fatturato pari 2,8 miliardi con l’indotto a monte e a valle del settore che impiega piu’ di 100 mila lavoratori specializzati. al settore serve una chiara definizione e tutti gli strumenti gia’ individuati negli articoli del disegno di legge sul flovovivaismo per un armonico sviluppo del comparto che rappresenta il punto di partenza della filiera produttiva, contribuendo alla sua qualita’ e, piu’ in generale, alla tutela del patrimonio agricolo. inoltre, contro costi dell’energia e delle materie prime alle stelle, uniti agli effetti dei cambiamenti climatici, c’e’ la richiesta di rilanciare anche per il florovivaismo l’urgenza di investimenti per serre sempre piu’ innovative e sostenibili sulla scia dell’impegno del pnrr per i “parchi agrisolari”. sono interventi che possono incidere positivamente anche sulla competitivita’ del settore nell’ottica di restare il secondo paese esportatore in europa, ma difficile da garantire senza un’adeguata campagna di promozione e il sostegno mirato delle istituzioni. a tal riguardo, torna il pressing di cia e florovivaisti italiani affinche’ il mipaaf si doti di un ufficio dedicato al florovivaismo che possa supportare il tavolo di settore e consentire un lavoro sinergico tra le diverse realta’ produttive coinvolte, cosi’ come accade per altri comparti dalla zootecnia all’ortofrutta”, spiegano nel comunicato cia e florovivaisti italiani. “tante, infatti, le voci del comparto florovivaistico, da quella del mondo viticolo a quella dell’ornamentale, delle piante certificate, in vaso, del fiore reciso, verde, frutticoltura e canapa. campi produttivi specifici, ma con le stesse priorita’ portate all’attenzione del ministro. chiedono ancora una volta meno burocrazia che ingabbia la produzione e incide sulla tenuta delle imprese, maggior dialogo, linee guide unitarie e formazione sulle normative fitosanitarie, il criterio della reciprocita’ per non importare dall’estero anche malattie, la tutela del settore dalla concorrenza sleale e dalla pressione del caro energia. la transizione verde e’ possibile, ma il settore ha bisogno di strumenti adeguati e condizioni eque, a livello ue e internazionale, per perseguirla”, prosegue il comunicato. “il paese non puo’ fermarsi. bisogna ripristinare la funzionalita’ del sistema al di la’ della guerra e affrontare il tema drammatico della fornitura di gasolio e degli aumenti sui costi delle materie prime. dialogare con continuita’ insieme al ministro e’ fondamentale per non perdere di vista le priorita’, arginare le emergenze e progettare insieme, guardando al pnrr e alla pac, lo sviluppo di un comparto chiave per il made in italy, come sta dimostrando di essere il florovivaismo”, hanno detto i presidenti di cia, dino SCANAVINO e florovivaisti italiani, aldo ALBERTO. “per sostenere gli extra costi di produzione abbiamo stanziato da fine 2021 a oggi circa 10 miliardi di euro, necessari a ridurre il peso delle bollette per imprese e famiglie. credo sia opportuno, alla luce di quanto sta accadendo sullo scenario internazionale, procedere a uno scostamento di bilancio. tuttavia, il problema e’ europeo, per questo anche ieri, nel corso del consiglio straordinario agrifish, ho proposto l’adozione di un energy recovery fund, debito comune per far fronte a una situazione inedita di aumento dei prezzi. nel breve non illudiamoci che rispetto ai costi di produzione ci sia la capacita’ di annullare completamente l’effetto degli aumenti. ci sono dinamiche difficili da gestire come quelle speculative, ma stiamo lavorando per garantire il reddito delle imprese, il loro accesso al credito, la transizione verde e la tutela del made in italy. quanto al ddl sul florovivaismo, non c’e’ una volonta’ di ritardare l’iter al senato, quanto un parlamento bloccato per motivi evidenti a tutti. inoltre, quella del disegno di legge per il settore e’ un’esigenza sentita e condivisa da piu’ fronti di camera e senato. cio’, garantisco, agevola lo studio fattivo per la risoluzione”, ha detto PATUANELLI.