CONSORZI BONIFICA IN SOCCORSO API L’ESEMPIO ARRIVA DALLE MARCHE

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“la multifunzionalita’ degli invasi, sostenuta da anbi, interessa non solo l’agricoltura e la produzione di energia rinnovabile, ma anche l’ambiente”, afferma francesco VINCENZI, presidente di anbi, “di fronte alla notizia della ‘buona pratica’, che arriva dalle marche, dove il consorzio di bonifica regionale mette a disposizione invasi ed aree verdi per aiutare gli apicoltori in un momento di grande crisi per il settore”, informa un comunicato di anbi. “tanti sono i problemi per l’utilissimo insetto, da cui dipende gran parte della biodiversita’ del pianeta: cambiamenti climatici, inquinamento, sconsiderate pratiche agronomiche, ma anche la varroa destructor, un acaro parassita, simile ad una piccola zecca, che intacca la covata e si nutre dell’emolinfa degli insetti; crea danni devastanti, perche’ le api subiscono malformazioni e vivono molto meno, infettando l’apiario”, sottolinea il comunicato. “oggi le api sono molto meno autosufficienti e senza l’ausilio dell’uomo, in molti casi, non sarebbero in grado di sopravvivere”, spiega il comunicato, nell’evidenziare che “ne e’ testimonianza la mutata qualita’ dei girasoli, che non solo oggi sono meno nettariferi, ma sono autoibridanti, cioe’ non hanno bisogno dell’ape per riprodursi, facendo ridurre fino a 5 volte, la produzione di ogni arnia e costringendo gli apicoltori addirittura ad integrare il fabbisogno di zucchero degli abitanti l’alveare!”. “ad incidere fortemente sono anche i cambiamenti climatici: le ricorrenti gelate tardive primaverili, ad esempio, stanno pregiudicando la produzione del miele d’acacia, poiche’ il delicato fiore si stressa con il freddo e la pianta, per difendersi, ne produce meno e, per giunta, meno nettariferi”, aggiunge il comunicato. “in questo quadro, il consorzio di bonifica delle marche offre la propria disponibilita’ a posizionare apiari in luoghi ambientalmente privilegiati, fornendo un importante contributo alla qualita’ di vita degli insetti”, rende noto il comunicato, che spiega: “la prima area individuata sono alcuni piccoli bacini artificiali, gestiti dall’ente consortile nei pressi di casenuove (in comune di osimo e bagnolo), dove acqua e verde sono condizioni fondamentali per la vita degli apiari; li’ sono state posizionate quasi un gian marco CENTINAIO (lega) di arnie, ma il clima ora deve fare la sua parte; la paura si chiama siccita’ che, in altre zone d’italia, sta gia’ creando gravi problemi”. “quanto accade nelle marche e’ paradigmatico non solo della sensibilita’ ambientale, presente nei consorzi di bonifica ed irrigazione, ma anche dell’importanza, che assume, per molteplici aspetti, un piano di bacini medio-piccoli come quelli previsti dalla nostra recente proposta con coldiretti: 10.000 invasi, di cui 6.000 aziendali e 4.000 consortili, da realizzare da qui al 2030; potrebbero essere riserve idriche, ma anche ulteriori opportunita’ di produzione idroelettrica o fotovoltaica, nonche’ oasi di salvaguardia dell’ecosistema”, afferma massimo GARGANO. direttore generale di anbi. “la regione marche ha intanto riconosciuto lo stato di calamita’, stanziando risorse per indennizzi agli apicoltori; inoltre, l’unione europa ha inserito l’ape nella politica agricola comune, riconoscendone il fondamentale ruolo per la vita e l’ambiente, promuovendo colture piu’ nettarifere”, conclude il comunicato.